Il giorno dopo l’incendio scoppiato i nel cortile del termovalorizzatore gestito da Neutalia a Busto Arsizio, il consigliere comunale del Movimento dei Cittadini di Legnano, Franco Brumana interviene duramente, denunciando la gravità dell’accaduto e chiedendo interventi urgenti e incisivi. Al centro delle critiche c’è la gestione dei rifiuti ingombranti: secondo Brumana, «sono stati accumulati con disordine e in quantità enorme nel cortile dell’inceneritore».
Nonostante i rilevatori multigas in dotazione alla squadra di Arpa non abbiano rilevato alcun valore all’esterno dell’area nei pressi di via Silvestre, stabilendo che «le concentrazioni di inquinanti tipici della combustione non sono critiche, perché si disperdono in forma gassosa in atmosfera», il consigliere esprime forte preoccupazione. Tra i materiali bruciati, evidenzia, la presenza di «plastica e altre sostanze che, a combustione, sprigionano «diossine e altre sostanze altamente pericolose per la salute pubblica, oltre che nocive polveri sottili».
L’allarme per Brumana si estende agli effetti sul territorio: «Preoccupa il fatto che questi veleni siano ricaduti sui terreni agricoli con il pericolo che entrino nella catena alimentare», afferma, ricordando come la zona sia «già martoriata» da una condizione sanitaria critica. «Un’indagine epidemiologica ha accertato che nelle vicinanze dell’inceneritore si registra un eccesso di decessi per tumori». L’incendio di ieri si inserisce inoltre in una lunga serie di episodi simili: «È intollerabile – dichiara – che sia il quarto incendio di materiali accatastati all’aperto. Altri episodi analoghi si sono verificati nel 2002, nel 2012 e nel 2022, e nel 2020 si era anche sviluppato un incendio alle turbine».
In questo scenario per il consigliere è assolutamente necessario «individuare tutte le responsabilità con accurate indagini e deve intervenire immediatamente anche il Prefetto, che è competente per il piano di sicurezza esterna dell’inceneritore, come previsto dall’articolo 26-bis del decreto legge 113/2018». «Sarebbe infine doveroso – conclude – che l’impianto venga sottoposto a sequestro con interruzione dell’attività fino a quando non sarà accertata la sua completa sicurezza antincendio. E nel frattempo, le autorità e Neutalia evitino di minimizzare l’accaduto, per favore e per decenza». Ricordiamo che l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ha posizionato, in prossimità della stazione di rilevamento della qualità dell’aria di Busto Arsizio Accam, il campionatore ad alto volume per il monitoraggio di eventuali microinquinanti.
Incendio al termovalorizzatore di Busto Arsizio, a fuoco alcuni rifiuti ingombranti stoccati all’esterno
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