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Francesca Bommarito chiude “I venerdì della Biblioteca Vivente” a Rho con la storia del fratello ucciso dalla mafia

Nella serata del 6 giugno, la Biblioteca di Lucernate ha ospitato l’ultima tappa del ciclo “I venerdì della Biblioteca Vivente” dedicato ai familiari delle vittime di mafia

Generico 02 Jun 2025

Si è concluso con un momento di grande emozione, lo scorso 6 giugno alle ore 20:30, il ciclo d’incontri “I venerdì della Biblioteca Vivente” presso la Biblioteca di Lucernate a Rho. Un’iniziativa partita a gennaio e dedicata ai familiari delle vittime di mafia, che ha dato voce a chi ha pagato il prezzo più alto nella lotta contro la criminalità organizzata.

Protagonista dell’ultima serata è stata Francesca Bommarito, sorella dell’appuntato dei Carabinieri Giuseppe Bommarito, ucciso il 13 giugno 1983 insieme al capitano D’Aleo e al carabiniere Morici in via Scobar a Palermo. Ad accoglierla, la responsabile della biblioteca Silvana Santoro e la presidente della commissione antimafia Clelia La Palomenta, che ha condotto il dialogo con il pubblico.

Francesca Bommarito ha ringraziato tutti per l’accoglienza e l’attenzione ricevuta: “Grazie per avermi ospitata qui a Rho in questa accogliente biblioteca, con calore e rispetto per raccontarvi la storia di mio fratello e per la presentazione del mio libro Albicocche e sangue. L’attenzione e la sensibilità di chi ha ascoltato hanno reso l’incontro vero, umano, significativo”.

La serata ha visto la partecipazione di rappresentanti delle forze dell’ordine: il Capitano della Guardia di Finanza di Rho Francesca Lattarulo, il Maresciallo ordinario Marta Esposito, il Maresciallo dei Carabinieri Stefano Falzone e il carabiniere Antonio Fasulo. “Con la loro presenza hanno aggiunto ulteriore valore alla serata” ha sottolineato Bommarito.

“Ricordare fa male — ha proseguito commossa — è come riaprire una ferita che non si è mai davvero rimarginata. Ma sento che farlo è necessario. Per onorare chi ha pagato con la vita il proprio coraggio. Perché il cambiamento, anche se faticoso, è possibile”.

L’incontro si è concluso con un gesto simbolico: le organizzatrici hanno donato a Francesca Bommarito “semi di memoria”, un augurio di continuare a far germogliare il ricordo e l’impegno. Bommarito ha espresso il desiderio di portare la sua testimonianza anche nelle scuole del territorio, per contribuire alla formazione delle giovani generazioni.

“Ringrazio anche Davide e Rosita dell’Associazione antimafia Peppino Impastato e Adriana Castelli — ha aggiunto — per aver messo a disposizione del pubblico presente il mio libro”.

Un appuntamento che ha lasciato un segno profondo nella comunità rhodense, confermando che la memoria delle vittime di mafia è un patrimonio collettivo da preservare e trasmettere.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Giugno 2025
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