Stato di agitazione al Risparmio Casa a Legnano e Nerviano, sindacati: “Stipendi in ritardo”
I lavoratori provenienti dall’acquisizione del ramo d’azienda Ex Grancasa non hanno ancora ricevuto lo stipendio del mese di aprile. A fronte di questa dichiarazione la direzione ha manifestato la disponibilità di avviare un tavolo di confronto a livello territoriale

Lavoratori in stato di agitazione al Risparmio Casa di Legnano e Nerviano. A comunicarlo oggi, venerdì 16 maggio, è il sindacalista Fabio Toriello segretario della Filcams Cgil Ticino Olona: «È una situazione di estrema gravità quella che stanno vivendo i lavoratori dei punti vendita di Legnano e Nerviano. Parliamo di quei dipendenti provenienti dall’acquisizione del ramo d’azienda Ex Grancasa avvenuta il 4 novembre 2023. Tutti loro non hanno ancora ricevuto lo stipendio del mese di aprile, che sarebbe dovuto essere erogato il 10 maggio, come previsto dal CCNL e dal regolamento aziendale». A fronte di questa dichiarazione la direzione ha manifestato la disponibilità di avviare un tavolo di confronto a livello territoriale. Un incontro che si svolgerà lunedì 19 maggio proprio per cercare di trovare soluzioni utili a risolvere il problema, quindi, il pagamento degli stipendi e il blocco dei trasferimenti.
PERCHE’ QUESTO STATO DI AGITAZIONE?
Il sindacalista ha spiegato nel dettaglio le motivazioni che hanno portato lavoratori e sindacati a questa scelta: «Non si tratta solo di un ritardo nei pagamenti, ma di una discriminazione evidente, poiché il mancato pagamento riguarda solo il personale proveniente da Ex Grancasa, generando una frattura interna e una condizione di inaccettabile disparità – spiega Toriello -. Come se non bastasse, l’azienda ha avviato trasferimenti unilaterali a centinaia di chilometri dalle residenze, colpendo duramente lavoratrici e lavoratori già fortemente penalizzati, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali e senza considerare l’impatto umano e sociale di tali decisioni». Per questi motivi, FILCAMS CGIL ha proclamato da oggi lo stato di agitazione, e si riserva di attivare tutte le forme di mobilitazione e iniziativa sindacale «necessarie a difendere con forza il reddito, i diritti e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti – precisa Toriello -. Non accetteremo imposizioni, discriminazioni né abusi. Le lavoratrici e i lavoratori non sono numeri. Sono persone». Lunedì quindi la proprietà incontrerà le parti sindacali per risolvere il problema.
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