“Dettagli di Storia”: simbologia e tradizione nell’abito del capitano della contrada San Bernardino
Conosciamo la storia e la tradizione che si celano dietro l'abito del capitano della contrada San Bernardino

Il tour alla scoperta dei tesori del guardaroba di ogni contrada prosegue e arriviamo a San Bernardino, che per la campagna di comunicazione “Dettagli di Storia” ha presentato l’abito del capitano, a cui corredo va la Spada di Ottone III, conosciuta anche come Spada dei Santi Cosma e Damiano.
Un abito da tradizione
L’abito di cui ci raccontano Annalisa Casero e Giacomo Della Foglia, referenti della commissione costumi della contrada San Bernardino, è stato realizzato nel 2022 con l’idea di continuare una tradizione che la contrada porta avanti da anni: quella di far indossare sempre lo stesso vestito ad ogni capitano, tramandandolo alle diverse figure che ricoprono il ruolo e attribuendo quindi un valore importante all’abito stesso. «Per noi è stata una realizzazione un po’ particolare, – ha detto Annalisa – in quanto andava a sostituire il vestito da capitano precedente, che a sua volta era stato creato in maglia a ferro nel 1996 e indossato da molti capitani».
Un abito storico quindi che è già andato a sostituire un vestito dal significato importante per la contrada. «Nella sua realizzazione – ha detto Annalisa – abbiamo cercato di dargli lo stesso valore».
L’abito e la storia che rappresenta

Ormai sappiamo che ogni abito deve rispecchiare le fonti storiche della fine del 1100 e, i suoi materiali, colori e ricami devono passare attraverso l’approvazione della Commissione Permanente dei Costumi. «Questo abito – ha raccontato Giacomo – fa riferimento al Bestiario di Aberdeen, codice miniato del XII secolo che, attraverso animali e storie racconta la dottrina di fede. In particolare questo abito, dove è rappresentato l’albero della vita, racconta la forza della fede».
La fonte e la realizzazione
Il codice miniato utilizzato dalla contrada San Bernardino come fonte per la realizzazione dell’abito è già stato ripreso anche da altre contrade. «Per noi è un po’ un vanto, – ha detto Giacomo – perché siamo stati i primi ad utilizzarlo e il ricamo dell’abito creato è molto complicato».
La realizzazione degli abiti di contrada, siano essi della reggenza o meno, richiede molto lavoro. Per l’abito che stiamo raccontato, i tempi di realizzazione sono stati di circa 8 mesi ed è stata adoperata la macchina Cornely. «La preparazione – ha spiegato Annalisa – coinvolge tutto il gruppo della commissione costumi di contrada, si parte con la scelta iconografica, della stoffa, i colori del filato e di come sviluppare il disegno. È un lavoro di squadra che porta al risultato finale dopo molto impegno da parte di tutti».
Il forte significato
Ogni figura presente sul vestito del capitano porta con sé un importante significato. «L’albero rappresenta la fede, – ha detto Giacomo – mentre le colombe simboleggiano i fedeli e i draghi nella parte bassa del vestito il male. Nella sua complessità, vediamo quindi la forza della fede che trattiene i fedeli e lotta contro il male evitando che li tocchi per farli diventare peccatori».
Non solo l’abito del capitano ma “nell’albero della vita” un messaggio di forza, valore e fede.
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