Volano gli stracci a San Giorgio su Legnano per la variante al PGT
Pesanti critiche - fermamente respinte dalla maggioranza - dal gruppo di opposizione Uniti per San Giorgio dopo la presentazione della bozza della variante al PGT

Volano gli stracci a San Giorgio su Legnano dopo la presentazione della bozza della variante al piano di governo del territorio cittadino, che promette di continuare a far discutere lungo l’iter che porterà all’adozione prima e all’approvazione poi. Da un lato le critiche arrivate dai banchi dell’opposizione, con Uniti per San Giorgio che parla di «ennesima occasione mancata per affrontare con serietà, visione e coraggio le sfide urbanistiche». Dall’altra Vivere San Giorgio, che rivendica la scelta di«una visione che non rincorre facili consensi, ma che si assume l’onere di pianificare con equilibrio, serietà e rispetto delle regole».
Uniti per San Giorgio: “PGT senza spinta innovativa”
«La recente presentazione del piano di governo del territorio del Comune di San Giorgio su Legnano rappresenta, purtroppo, l’ennesima occasione mancata per affrontare con serietà, visione e coraggio le reali sfide urbanistiche del nostro tempo – è la critica mossa dalla civica di centrodestra oggi all’opposizione -. Il piano presentato appare debole, privo di spinta innovativa e incapace di proporre una visione del futuro del nostro territorio. Ma ciò che lascia più perplessi è l’applicazione, cieca e burocratica, della legge regionale 31/2014, quella sulla riduzione del consumo di suolo. Una norma nata con intenti condivisibili, ma che nella sua attuazione si rivela miope e, in alcuni casi, profondamente iniqua. In particolare, la modalità con cui viene individuato l’indice di urbanizzazione, basato su criteri meramente quantitativi e spesso scollegati dalla reale qualità del territorio, finisce per generare situazioni paradossali».
«La normativa regionale, per come viene applicata, risulta sbilanciata – aggiungono da Uniti per San Giorgio -: l’indice di urbanizzazione viene calcolato con logiche astratte e quantitative, che non tengono conto della qualità, della posizione e dell’effettivo impatto sul territorio di San Giorgio. A rendere la situazione ancora più grave è la scelta, incomprensibile e profondamente discutibile, di destinare un’area posta in prossimità di abitazioni esistenti a nuova zona industriale, ignorando completamente alternative più logiche e meno impattanti, come aree già urbanizzate, meglio collegate e distanti dai centri residenziali. È assurdo: si sacrifica la qualità della vita dei cittadini pur avendo opzioni migliori, meno invasive e urbanisticamente più sostenibili. A chi giova questa scelta? È legittimo chiedersi perché un principio di sostenibilità viene applicato solo in modo selettivo, sacrificando i diritti di un singolo a fronte di un presunto interesse collettivo che non trova alcun riscontro concreto nel piano? È questo il modo corretto di applicare una legge? È questa la giustizia urbanistica che vogliamo?».
«La cittadinanza merita risposte serie, piani trasparenti, norme eque – concludono dal gruppo di minoranza -. L’urbanistica non può ridursi a un esercizio tecnico, né trasformarsi in uno strumento punitivo. Chiediamo quindi all’amministrazione comunale di rivedere il PGT con maggiore apertura, giustizia e visione. E auspichiamo che anche in Regione ci si interroghi sulla reale efficacia e giustezza di una normativa che, così com’è, rischia di produrre più danni che benefici. Non possiamo infine non rilevare come, nel corso dell’incontro pubblico di presentazione, l’atmosfera si sia fatta ben presto carica di delusione da parte di molti cittadini. Alcuni atteggiamenti tenuti durante la serata, da chi avrebbe dovuto ascoltare e accogliere osservazioni e proposte, hanno invece dato l’impressione, purtroppo diffusa, di una certa insofferenza e superficialità nei confronti di chi esprimeva dubbi o critiche. Permane inoltre forte incertezza sui criteri utilizzati per individuare i terreni da riclassificare: la mancanza di trasparenza e di oggettività nelle scelte ha generato un senso di sfiducia e amarezza. Alcune decisioni appaiono più vicine alla logica del favore personale che a quella dell’interesse pubblico. Emblematico, in questo senso, è il caso dell’unico terreno completamente trasformato in area agricola, non riconducibile, per quanto ci risulta, a proprietà vicine all’amministrazione: una singolare coincidenza, che lascia spazio a interrogativi leciti».
Vivere San Giorgio: “Visione che pianifica con equilibrio e serietà”
Critiche, quelle mosse dall’opposizione, fermamente respinte dalla maggioranza che sostiene il sindaco Claudio Ruggeri. «Il documento che andrà in adozione non è “un’occasione mancata”, come si vuol far credere – sottolineano da Vivere San Giorgio -. È invece il risultato di mesi di lavoro, confronto con i tecnici, rispetto delle normative sovraordinate e – soprattutto – di una visione concreta e responsabile del futuro del nostro paese. Una visione che non rincorre facili consensi, ma che si assume l’onere di pianificare con equilibrio, serietà e rispetto delle regole. È paradossale che si critichi l’amministrazione comunale per aver applicato una legge regionale che è obbligata a rispettare. La norma, giusta nei principi, discutibile nei meccanismi, è stata varata dalla Regione Lombardia e impone vincoli precisi ai Comuni. I margini di manovra sono ristretti: chi oggi accusa noi, dovrebbe forse rivolgere le proprie domande altrove».
«In realtà questa amministrazione non sta destinando ulteriori aree a uso produttivo. Al contrario, ne è stata trasformata una esistente da produttiva ad agricola – prosegue la civica -. La legge sul consumo di suolo ci ha imposto la decisione di dover scegliere tra questa area e quella su cui è prevista la costruzione di una RSA. La decisione è stata di favorire la realizzazione di un progetto atteso da anni dai sangiorgesi e quindi di utilità per tutta la cittadinanza. Scelta che, ne siamo consci, ha penalizzato i proprietari dell’area trasformata in agricolo. Chi propone soluzioni “più logiche” senza indicare dove e come, fa slogan. Noi amministriamo, con senso di responsabilità e visione di lungo termine. Dopo l’adozione, cittadini e consiglieri avranno la possibilità di formulare eventuali osservazioni sulle quali verrà espresso un parere tecnico».
«Le accuse di “insofferenza” e “superficialità” non ci appartengono – conclude la maggioranza -. Sappiamo ascoltare, anche quando le critiche sono dure. Ma non accettiamo che un momento di confronto venga trasformato in un processo sommario. Il confronto è un valore quando è leale, rispettoso e basato su fatti, non su sospetti. L’insinuazione che alcune scelte del PGT siano dettate da logiche di favore personale è grave, infondata e offensiva. Chi avanza simili accuse, se ha elementi, li porti nelle sedi opportune, altrimenti è solo un modo irresponsabile per gettare discredito su chi lavora ogni giorno per il bene collettivo. Noi ci siamo. E continueremo a lavorare con coerenza e trasparenza, aperti al confronto ma determinati a portare avanti una visione urbanistica che guardi al futuro di San Giorgio, senza cedere al populismo o alla polemica sterile».
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