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Saluti romani alla commemorazione di Carlo Borsani. Il sindaco: “Legnano non può restare indifferente”

Il sindaco chiede alla politica legnanese di esprimersi e di prendere fermamente le distanze da queste azioni

«Chiedo alla politica legnanese di esprimersi e di prendere fermamente le distanze da questi pochi personaggi che vogliono fare tornare un passato che la Storia ha già condannato e sconfitto». A chiederlo con fermezza è il sindaco Lorenzo Radice rimasto contrariato nel vedere i partecipanti alla manifestazione di commemorazione di Carlo Borsani chiudere l’evento con il saluto romano. Per il primo cittadino è allarmante vedere come a Legnano si stiano ripetendo episodi provocatori e contrari ai valori democratici. Il suo invito è quindi quello di prendere una posizione chiara e unitaria per difendere la memoria e l’identità antifascista della città.

«Prima le affissioni abusive per promuovere iniziative di Casa Pound che, fra l’altro, hanno imbrattato il murale della Pace; ancora prima le intimidazioni e gli striscioni contro la sede ANPI; poi i saluti romani alla commemorazione di Carlo Borsani: io temo seriamente che un equilibrio che nella città di Legnano ha tenuto per anni si stia rompendo. Evidentemente, da quando qualcuno ha messo piede a Legnano gli episodi provocatori, e ora apertamente contro la legge, si stanno moltiplicando – afferma il sindaco Lorenzo Radice -. E allora adesso è arrivato il momento di dire basta. Personalmente non ricordo di aver mai visto a Legnano saluti romani in occasione della commemorazione di Borsani e quelli mostrati dai video nella manifestazione di mercoledì sera sono un fatto grave che non deve più ripetersi: sono uno sfregio alla storia di una città come la nostra, decorata con la medaglia di bronzo al valor militare della Resistenza, e ai valori democratici che abbiamo celebrato in piazza il 25 aprile.  Nessuno, di fronte a questi accadimenti, può restare indifferente. Per questo è doveroso che tutte le forze politiche, nessuna esclusa, prendano chiaramente le distanze da quanto accaduto. Lo chiedo con forza, come lo avevo chiesto qualche giorno fa per condannare le affissioni abusive, e lo faccio prendendo spunto proprio dalla discussione in apertura dell’ultimo consiglio comunale sulla necessità richiamata dai gruppi del centrodestra di una “pacificazione” sui temi della Resistenza e della Guerra di Liberazione. Adesso è arrivato il momento per tutti di pronunciarsi su gesti che richiamano il ventennio più buio della nostra storia e valori in contrasto con quelli di una Costituzione nata dalla Resistenza in cui ogni forza politica democratica deve riconoscersi. Chiedo quindi alla politica legnanese di esprimersi e di prendere fermamente le distanze da questi pochi personaggi che vogliono fare tornare un passato che la Storia ha già condannato e sconfitto. Diversamente rischiamo una escalation di azioni e reazioni che nessuno vuole vedere nella nostra città. E chiedo ai cittadini e alle associazioni di far sentire a questi pochi che sappiamo restare uniti e dimostrare coi fatti che Legnano vuole andare avanti e non si fa intimorire».

Indignazione espressa anche dall’Anpi Legnano: «Ancora una volta Legnano ha subito l’onta di una manifestazione fascista nel nome di Carlo Borsani».

Anpi Legnano: “Condanniamo le manifestazioni fascista nel nome di Carlo Borsani”

 

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Pubblicato il 02 Maggio 2025
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