Tosi: nuova offerta di Presezzi per restare in città
"Top secret" l'ammontare della seconda offerta di Presezzi - Una notizia positiva secondo il sindacalista Rota.

La "sorpresa di Pasqua" arriva direttamente dalla Franco Tosi di Presezzi. La società brianzola presenterà una seconda offerta per mantenere la fabbrica in piazza Monumento a Legnano. Una vera e propria novità quella emersa oggi, martedì 3 aprile, che arriva a circa venti giorni dall'incontro al Ministero Economico a Roma.
A confermare le intenzioni la stessa imprenditrice Barbara di Febo in Presezzi che ha organizzato un incontro proprio tra le mura della ditta legnanese con i sindacati e una rappresentanza di Confindustria Alto Milanese. Una notizia che ha positivamente sorpreso anche Mirco Rota della Fiom Nazionale, che ha seguito la lunga "odissea" sin dall'inizio. «È una notizia positiva e tutto sommato inaspettata – afferma Rota -. Presezzi proprio oggi ha nuovamente confermato di voler rimanere a Legnano. Ma di certo non basta la sua volontà. L'intenzione è quella di formulare una nuova offerta vincolate con la speranza che diventi la base della prossima gara per l'acquisto dell'area industriale».
Una mossa decisa dall'azienda, che nel gennaio del 2017 aveva proposto un milione di euro per l'area, e oggi intende dimostrare il suo interesse nel mantenere la fabbrica "made in Legnano". Per il momento resta "top secret" l'ammontare dell'offerta che verrà proposta per acquistare entro l'estate la superficie pari a 70mila metri quadri (di cui 50mila coperti). Cifra, quest'ultima, che secondo indiscrezioni potrebbe aggirarsi sui tre milioni di euro e quindi avvicinarsi alle aspettative messe sul tavolo ministeriale durante l'ultimo incontro al Mise.
Non resta che aspettare di capire quale sarà la posizione che assumerà il commissario straordinario Andrea Lolli che sta gestendo la procedura fallimentare e che non ha espresso alcun parere, commentando solo: «attendo di poter valutare l'offerta di Presezzi».
A questo punto le incognite non mancano, ma secondo Rota «dobbiamo solo sperare che la situazione si risolva al più presto: questa vicenda dura da troppo tempo».
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