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“Cambiare le pensioni. Dare lavoro ai giovani”

Tra i sindacalisti forte la preoccupazione sul futuro delle nuove generazioni e il domani di tutti i lavoratori, che non sanno nemmeno «quando e se potranno andare in pensione».

Il miraggio delle pensioni, la crescita occupazionale caratterizzata da stipendi irrisori e i sostegni sanitari sempre più in bilico. Questi gli argomenti affrontati ieri mattina, martedì 17 ottobre, all'incontro indetto dalla confederazione territoriale Cgil, Cisl e Uil.

Il convegno "Riformare le pesioni, dare lavoro ai giovani" dedicato ai sindacalisti si è tenuto nella sala della Mater Orphanorum a Legnano. La mattinata di lavori è stata aperta da Jorge Torre, segretario della Cgil Ticino Olona (nella foto). Con lui Danilo Galvagni, segretario della Cisl Milano Metropoli, e Stefano Dell’Acqua, delegato territoriale per la Uil Milano Lombardia. In sala erano presenti anche i delegati di categoria del sindacato pensionati.

C'è tensione tra governo e sindacati sulla riforma delle pensioni e sul fronte occupazionale. Una situazione difficile soprattutto dopo che il Consiglio dei Ministri si è espresso poco favorevolmente ad accogliere in pieno la richiesta sindacale relativa al blocco dell'adeguamento all'aspettativa di vita previsto per il 2019 (a 67 anni). Di conseguenza, come ha ricordato il sindacalista Torre «per la prima volta nessuno di noi sa quando e se potrà andare in pensione». Quindi resta radicata la preoccupazione tra i sindacati, che si domandano quale sarà il futuro delle nuove generazioni e quale sarà il domani dei lavoratori attualmente forza. 

«Dopo quattro anni dall'ultimo attivo dei delegati e dei pensionati, Cgil, Cisl  e Uil provano a ripartire nell'Alto Milanese – commenta Torre -. È dal territorio che dobbiamo iniziare. Possiamo ricreare occupazione e realizzare un sistema di Welfare universale che riguarda la sanità, i servizi e le Politiche attive. Dobbiamo batterci per dare una prospettiva ai giovani, creare possibilità di lavoro e di tutela come una pensione di garanzia. Siamo qui riuniti oggi con la consapevolezza che serve assolutamente una riforma strutturale del sistema previdenziale e del welfare. Ci impegniamo pertanto a diffondere le parole d'ordine nazionale con assemblee nel territorio, nella vita e nella contrattazione quotidiana». 

Diversi gli interventi espressi dai sindacalisti locali. Nostante la rassegnazione generale non si danno per vinti denunciando che numerosi lavoratori a 60 anni «non hanno più resistenza fisica e mentale per andare avanti». E ancora: «Dicono che l'occupazione è cresciuta ma… chiediamoci con quale stipendio. Un lavoro a tempo pieno è pagato meno di un part time. Come si può sopravvivere?». Non sono mancate provocazioni: «Non dovremmo sorprenderci se i 20enni smettessero di pagare le pensioni: dopotutto il governo nemmeno garantiràa loro una pensione sociale». 

Dell'Acqua (UIL) ha sottolineato la necessità di ottenere «risposte concrete dal Governo sulle pensioni, per costruire un futuro per le nuove generazioni. Siamo in un momento storico difficile, dove il tema previdenziale e quello occupazionale vanno di pari passo. Siamo tra le prime confederazioni territoriali che hanno voluto organizzare un momento di confronto locale: crediamo che solo uniti possiamo provare a costruire risposte». 

Alla mattinata di lavori, accanto a Jorge Torre e Stefano Dell’Acqua, è intervenuto per la Cisl Milano Metropoli il suo segretario Danilo Galvagni che ha così commentato l'andamento della mattinata: “Pensioni e lavoro sono due facce della stessa medaglia. Se da un lato, infatti, lo Stato deve impegnarsi sul fronte previdenziale, dall’altra parte, attraverso forme d’incentivazione e defiscalizzazione deve porre i presupposti perché ci possano essere nuove opportunità professionali per i più giovani.  La Cisl –  ha continuato Galvagni – è contraria alla contrapposizione generazionale. Pensiamo piuttosto che le nostre aziende necessitino di un processo di ammodernamento. Innovare i processi produttivi non significa sostituire il personale più esperto, piuttosto fare in modo che sia affiancato da profili più giovani che possano seguire questi ultimi aspetti legati alla modernità ”. 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Ottobre 2017
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