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Scuola Digitale: il Facchinetti vince con Tina, il robot che gioca a Tris

Il gruppo AURAT dell'Isis "Facchinetti" di Castellanza ha fatto 13, vincendo il Premio Scuola Digitale Regionale e accedendo cosi alla fase nazionale.

Il gruppo AURAT dell'Isis "Facchinetti" di Castellanza ha fatto 13, vincendo il Premio Scuola Digitale Regionale e accedendo cosi alla fase nazionale. 13 perché 13 sono i premi vinti dal laboratorio di robotica in questi 5 anni, si festeggiano a gennaio 5 anni dalla creazione di questo laboratorio.

Sotto la guida del prof. di informatica laboratotio  Loris Pagani, Bossi Daniele, Cappone Andrea, Costantin Andrea, Derrù Simone, Magonza Alessio, Napolitano Andrea, Rahman Leon Prandoni, Luca Savazzi, Giacomo Serrao, Davide Tartaglia e Luca Turco Alessio.

«Per quanto riguarda l'aspetto sociale – spiega i progettisti –  la nostra idea è che questo robot diventi una mascotte con cui uno possa giocare, fare ricerche, ascoltare musica, e svolgere piccoli lavori all'interno di un ambiente come casa di riposo ospedale pediatrico e anche la nostra scuola che sarà il punto di partenza. Attualmente abbiamo raggiunto il primo risultato, Tina è in grado di camminare e giocare a Tris e al gioco dell'impiccato, entrambi sfruttando webcam intelligenza artificiale e machine learning. L'aspetto più interessante dal punto di vista tecnologico è che questo robot nella sua complessità è semplice. La meccanica ed i motori usati sono  n meccanismo che di solito viene fatto in piccolo e noi lo abbiamo fatto ridimensionandolo rispetto al nostro robot».

L'idea dei ragazzi è quella di «lasciare il robot al gruppo del prossimo anno. Per poter portare avanti alcuni obiettivi quali la camminata autonoma con gps per poter svolgere piccoli lavori in autonomia;raggiungere un supermercato  vicino scuola identificando ostacoli e poi di poter sperimentare i giochi preparati con bambini in ospedale».

A livello di sostenibilità il progetto è stato costruito con materiale di riciclo, legno un pc portatile con il monitor rotto e una serie di motori di seconda mano e schede arduino regalate da uno sponsor anni fa. uno dei passi successivi è quello di migliorarne la meccanica e farlo ricostruire completamente da un altro gruppo di studenti.

Oltre al lato tecnologico il progetto, spiegano dalla scuola «ha permesso la creazione di uno spirito di attaccamento alla scuola, vedendo i ragazzi rimanere a scuola cosi tante ore dopo l'orario curriculare guidati dalla passione e da una scuola che invece di chiudere le porte, le ha spalancate per ospitare i sogni di questi ragazzi». 

Ora li attende la sfida a Roma. 

 

 

Redazione
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Pubblicato il 23 Novembre 2018
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