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Giorno del Ricordo all’Istituto “G. Falcone”

La relazione tenuta dal prof. Restelli per un momento di riflessione su questa storia 

Sala conferenza ore 11:00, ancora una solennità per un appuntamento storico-culturale all’Istituto Superiore “. G. Falcone” di Gallarate: il Giorno del Ricordo, 10 febbraio 2018.

La Dirigente Marina Bianchi, dopo i saluti e i ringraziamenti all’ANPI di Gallarate, a Renata Pasquetto e allo storico Giancarlo Restelli, legge la lettera inviata dal MIUR per il Giorno del Ricordo, foibe e l’esodo giuliano-dalmata L’Istituto.

Poi la referente di Cittadinanza e legalità prof.ssa Annitta Di Mineo comunica che per la prima volta l’Istituto dedica un momento di riflessione a questa storia rimossa, ovvero le foibe e l’esodo giuliano-dalmata, il genocidio del popolo italiano.

La parola passa al Presidente locale dell’ANPI di Gallarate Michele Mascella  il quale dice che come questa sia storia è storia di confini, di territori e degli italiani.                  

 A seguire il professore Restelli fa una breve contestualizzazione storica-geografica dell’area interessata, per passare alla spiegazione del fenomeno geologico delle foibe presenti in Istria, Trieste e Gorizia. Appresso illustra un excursus storico del periodo che va dal 4 novembre del 1918 all’insediamento dei fascisti , 13 luglio 1920 (Italianizzazione forzata degli slavi e nessun rispetto delle minoranze, repressioni degli insegnanti slavi, proibizione di parlare altre lingue oltre l’italiano, italianizzazioni dei nomi e toponomastica, repressione del clero sloveno, croato, sciolte le cooperativeslsve e altro); col la guerra dei Balcani traccia il periodo dal 6 aprile 1941 (l’Italia invade la Jugoslavia, il massacro di Podhun,i lager del duce) all’8 settembre del 1943( prima fase delle foibe- possidenti italiani, impiegati comunali, esattori delle tasse, carabinieri, avvocati , medici, insegnanti ) vale l’equazione italiano= fascista=possidente=ateo, non si guarda alle responsabilità individuali. Nelle foibe tanti colpevoli ma anche tanti innocenti. Seconda fase delle foibe, dal 1° maggio al 12 giugno del 1945. L’esercito di Tito arriva a Trieste il 1° maggio e il giorno dopo l’esercito anglo-americano. Ad opera dell’esercito slavo inizia l’epurazione preventiva:  violenze, infoibamenti, arresti, deportazioni,i gulag. Il terrore finisce quando il presidente americano Truman intima a Tito e alle sue truppe di allontanarsi, questi lasciano la Venezia Giulia ma non l’Istria. Durante i 40 giorni dell’occupazione jugoslava morirono molti italiani, da un minimo di 5.000 a un max di 10.000. Alla fine dopo i provvedimenti discriminatori contro gli italiani, tantissimi italiani residenti in Istria furono costretti ad andarsene, lasciando tutto. Come furono accolti in Italia gli italiani? Nei campi profughi.

Con un lungo e caloroso applauso gli studenti chiudono la conferenza.          

Annitta Di Mineo

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Febbraio 2018
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