Legnano non soffre di un fenomeno migratorio di forte entità e le famiglie straniere cercano di dare un'istruzione ai loro figli per potersi integrare. È quanto emerso al convegno organizzato dall'unione sindacale del territorio Cgil, Cisl e Uil per presentare la proposta di legge sull'immigrazione.

A focalizzare l'attenzione sul fronte istruzione Cristina Gualtieri della Cgil Ticino Olona, che ha illustrato i dati raccolti dal comprensorio Cgil Ticino Olona che copre 51 Comuni del territorio.

Su 55.971 studenti, 7.048, ossia il 12.6% del totale, sono stranieri. Oltre 1.500 sono gli alunni stranieri che frequentano le scuole legnanesi: di questi, la maggior parte sono provenienti dalla Romania e dall'Albania.

Nello specifico, Bonvesin de la Riva risulta l'istituto più multietnico della città, che «con il suo 35% di giovani studenti stranieri ha saputo avviare diversi progetti di integrazione – spiega Gualtieri -. Una percentuale che appare alta ma, se messa a confronto con il 65% di diversi istituti tra Pavia e Milano, risulta del tutto normale». 

Basta spostarsi di pochi chilometri per riscontrare la presenza di comunità diverse: «Ad Abbiategrasso emerge una maggior presenza di egiziani – afferma Gualtieri –, nel Magentino invece la comunità albanese è più presente, mentre nel Castanese si registra una forte presenza di pakistani. In generale, tra Legnano e Magenta risulta omogeneo il numero di iscrizioni, certamente anche per merito della Rete Interculturale per favorire i fondi da destinare alle scuole».

Gli stranieri quindi investono sull'istruzione: «Negli istituti comprensivi risulta una presenza del 14% – spiega infine Gualtieri -. Anche questo dato non evidenzia alcuna emergenza immigratoria se messo a confronto con il 15% rilevato tra la provincia di Brescia e Mantova. Certo i comuni più piccoli come Cerro Maggiore e Turbigo possono riscontrare maggior problemi organizzativi. Sicuramente risulta importante implementare una progettualità per l'integrazione».