Psichiatria, i progetti del Cps dalle psicosi ai disturbi alimentari
Senza dimenticare le donne che soffrono della depressione post partum - La dott.ssa Barlocco ci spiega come le persone vivono il disagio psichico
Smart News salute ha fatto tappa al Teatro Tirinnanzi durante Stranamente Normali e ha incontrato la dott. Antonella Barlocco, psichiatra al Cps di Cuggiono all'interno della Asst Ovest Milanese che ci spiega oggi come vivono le persone il disagio psichico e il fatto di dover chiedere aiuto.
«Tutto dipende dalla patologia psichiatrica – spiega la dottoressa -: ci sono disturbi minori (d'ansia o depressivi) dove le persone di solito chiedono direttamente aiuto, poi ci sono patologie più gravi con manifestazioni più importanti come la psicosi o la schizofrenia dove a volte il paziente fatica a chiedere aiuto perché non ha una consapevolezza e un esame di realtà corretto. Lo psichiatra deve per queste patologie prestare molta attenzione e creare progetti di cura molto integrati con altri operatori dei servizi per poter portare il paziente a riacquistare un buon funzionamento».
Il Cps attualmente propone diversi progetti, alcuni dei quali stanno molto "a cuore": tra questi quello «dedicato a un intervento precoce nelle psicosi, ossia quanto prima si interviene nei confronti di un paziente solitamente giovane che ha sintomi che possono essere riferibili alla psicosi, prima si può avere un buon esito nella cura. In questo si sta investendo molto impegno. C'è poi un progetto che riguarda i disturbi del comportamento alimentare che riguarda anche questo una popolazione giovanile. Infine abbiamo un progetto che riguarda i disturbi della depressione post partum, quindi un'attenzione alle donne in gravidanza e nella fase dopo il parto, un tema molto sentito e che richiede interventi precoci».
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