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Arresti Legnano, le opposizioni: “Una pagina pessima per la città”

Le opposizioni e diversi esponenti del Comitato Legalità Legnano si sono trovati davanti al Comune di Legnano dopo gli arresti di sindaco e due assessori. 

«Ora si vada al voto», le opposizioni e diversi esponenti del Comitato Legalità Legnano si sono trovati davanti al Comune di Legnano dopo gli arresti del sindaco Fratus e degli assessori Chiara Lazzarini e Maurizio Cozzi. Con loro anche l’onorevole legnanese del M5S Riccardo Olgiati che definisce quello emerso «un quadro di illegalità diffuso». «Adesso sarà compito del prefetto sciogliere il Comune – ha dichiarato il deputato ai nostri microfoni -. Legnano avrà tempo per fare pulizia di queste situazioni: si torni al voto perchè a rimetterci non devono essere sempre i cittadini, i cui soldi sono gestiti da persone che hanno commesso reati». 

Fu proprio l’onorevole Olgiati insieme al consigliere comunale Andrea Grattarola a portare in procura il dossier anonimo su Amga (già portato dal sindaco Fratus ndr) dal quale è partita l’inchiesta che ha portato agli arresti di questa mattina: «Già da quelle carte – commenta Olgiati – emergeva un quadro pericoloso e pieno di illegalità. Inizialmente non ci davano credito ma la procura ha dato seguito al nostro esposto e da lì è emerso questo quadro». Olgiati si dice inoltre deluso per il reato di corruzione elettorale che vede coinvolto un candidato sindaco che al ballottaggio avrebbe dato appoggio a Fratus in cambio di un posto in una partecipata. «Questa è un’ulteriore delusione: che la magistratura faccia il suo corso con la speranza che si chiuda una pagina pessima per la città».

«La notizia lascia sgomenti – è il commento del presidente del Comitato Legalità Legnano, Antonio Guarnieri, ex presidente del consiglio poi dimessosi nelle giunta Fratus –  Non c’è nulla da festeggiare anche se questo legittima la creazione stessa del Comitato: se fossero stati politicamente corretti avrebbero accettato il risultato delle dimissioni di 13 consiglieri e Legnano non si troverebbe in questa situazione. Tutti sono innocenti fino all’ultimo grado di giudizio ma il sindaco dovrà lasciare la sedia e speriamo questo sia un voltare pagina»

Dure anche le parole dell’ex sindaco Alberto Centinaio: «Durante la campagna elettorale c’era un’aria equivoca in alcuni quartieri soprattutto a Mazzafame, il rione dove la mia giunta ha lavorato di più e dove ha perso più voti – ha dichiarato -. Oggi è una giornata triste alla fine io ho perso un sacco di voti lì. Prendere in giro i cittadini quando si interviene sulla democrazia. Si può governare in modo onesto, si paga un prezzo ma il sindaco deve essere un uomo libero»

Il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd e capogruppo dem in Antimafia si esprime così: «Quella di Legnano è l’ennesima vicenda che dimostra come il centrodestra in Lombardia insista con pratiche spregiudicate e spesso illecite. Questo episodio chiarisce che gli scontri interni al centrodestra in quel comune lombardo, che avevano portato la maggioranza dei consiglieri municipali a dimettersi, non erano legati all’interesse della città, ma a mere questioni di potere. Va bene avere fiducia nei propri uomini e nella magistratura, ma Salvini non può fare finta di niente anche questa volta, dopo averci spiegato ancora ieri che non servono regole e controlli, ma basta il buon senso per evitare la corruzione».

Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta la notizia con queste parole: «È   uno spettacolo vergognoso e triste. Avevamo chiesto il Commissariamento di Legnano in tempo utile, quando Fratus per questioni connesse all’assegnazione di poltrone perse la sua maggioranza. Siamo scesi in piazza in centinaia per chiedere le dimissioni del sindaco eletto in quota Lega nel 2017 invitando Salvini ad inviare il commissario. Si doveva e poteva intervenire per tempo a difesa dell’interesse pubblico e per evitare che l’ennesima inchiesta gettasse altro fango sulle istituzioni pubbliche della Lombardia. Sindaci e assessori che usano le istituzioni per scopi privati bloccano il cambiamento del Paese. È gravissimo che il centro destra e Salvini abbiano ritenuto di non agire per tempo e probabilmente va valutata anche la posizione del difensore civico Regionale che ha nei fatti permesso a Fratus di continuare a fare il Sindaco pur non avendo la maggioranza in consiglio».

Redazione
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Pubblicato il 16 Maggio 2019
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