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Che fine ha fatto la Sala del Commiato?

Legnano in Comune" sollecita l'amministrazione - Le 150 firme saranno consegnate in concomitanza del prossimo consiglio comunale

Che fine ha fatto la Sala del Commiato a Legnano? A chiederlo è la lista civica "Legnano in Comune, sinistra e Costituzione" che ricorda la petizione avviata lo scorso anno da un gruppo di cittadini per la creazione a Legnano di una Sala del Commiato pubblica.

Da allora nulla si è più mosso. Con una nota stampa il gruppo politico, candidato alle ultime elezioni, torna quindi a sollecitare l'amministrazione comunale: «L’articolo 3 della nostra Costituzione – scrive Legnano in Comunestabilisce che tutti i cittadini hanno pari dignità e che nessuna distinzione deve essere fatta sulla base di religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. La concreta applicazione di tale principio passa anche dal riconoscimento del diritto a ricevere, al momento della morte, un saluto appunto “dignitoso” da amici e parenti, sia quando si opta per un funerale religioso, sia quando si sceglie la cerimonia civile. Una Sala del Commiato pubblica rappresenta l’evoluzione civile dell’ultimo saluto al defunto.  La petizione andava quindi a coprire un vuoto che in una città moderna come Legnano risulta, ai nostri occhi, pesante. Poiché a distanza di oltre un anno la politica fatta sui banchi di Palazzo Malinverni, malgrado alcuni attori siano rimasti immutati, non ha ancora preso in considerazione l'istanza, Legnano in Comune porta all’attenzione della città questa mancanza e chiede che l’Amministrazione comunale si impegni alla individuazione di una struttura adatta, uno spazio pubblico e laico per l’ultimo saluto ai propri cari. Siamo convinti che le proposte, quando sono utili e fondate, possano solo essere un incentivo a migliorare la qualità della vita nella nostra città e riteniamo che una richiesta del genere proveniente dai cittadini (e presente anche nel Programma amministrativo per il 2017-2022 della nostra Lista), qualora attuata, rappresenti una conquista di civiltà a sostegno di un diritto normato, ma purtroppo in questo Paese spesso disatteso».  

Sull'argomento interviene Rino Lattuada, uno dei promotori della petizione che con una lettera inviata in redazione precisa: «essendo io con Nicoletta Bigatti uno dei promotori della petizione online fatta nel 2017. Le firme raccolte sono state 150 e non sono state ancora presentate in Comune, a causa prima delle elezioni amministrative e poi per l’insediamento e l’avvio della nuova amministrazione con tutti le lungaggini che ben sappiamo. Presentandole prima si sarebbe corso il rischio che tutto finisse nel dimenticatoio. . Mi sorprende, invece, che una tale necessità sociale non sia onestamente condivisa, indipendentemente dai vari programmi elettorali, dai vari schieramenti e dalle forze politiche, siano esse rappresentate in consiglio comunale oppure no».La petizione è stata promossa tramite la piattaforma charge.org ed è attualmente chiusaLe firme saranno consegnate in concomitanza del prossimo consiglio comunale

Proprio di recente "Famiglia ti ascolto" ha lanciato a Legnano il corso per prepararsi al matrimonio laico, aumentati negli ultimi anni. 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Maggio 2018
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