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“Lombardia, una regione davvero speciale!”

La lista civica Legnano in Comune - Sinistra e Costituzione in disaccordo con la delibera comunale sulle aree escluse dal recupero abitativo dei seminterrati previsto dalla Legge Regionale...

Riceviamo e pubblichiamo:

Con l’approvazione in Consiglio Comunale della delibera sulle aree escluse dal recupero abitativo dei seminterrati previsto dalla Legge Regionale 7/2017, l’amministrazione legnanese ha dato il via libera alla sua applicazione nella nostra città. Tale legge regionale prevede: 
– la possibilità di recuperare vani e locali seminterrati  “anche in deroga ai limiti e prescrizioni edilizie dei PGT e dei regolamenti edilizi” 
– è sufficiente che l’altezza dei locali destinati alla permanenza di persone sia non inferiore ai 2,40 metri
– la possibilità di compensare con impianti tecnologici fino al 50% l’insufficiente indice di aero-illuminazione del recupero finalizzato ad uso abitativo (fino al 100% negli altri casi), con distanza tra le luci del locale e il fabbricato prospiciente non inferiore a 2,5 metri
– l’esenzione dagli oneri di costruzione quando il seminterrato recuperato è la pertinenza di una unità immobiliare collegata
– la possibilità di monetizzare l’eventuale incremento del carico urbanistico

Si stima che in Lombardia la legge renderà abitabili 40mila seminterrati che potranno nel caso essere trasformati anche in bar o negozi.

E’ del tutto evidente che, applicandosi in deroga alle norme previste dal Piano dei Governo del Territorio e al Regolamento edilizio cittadino, la Legge regionale di fatto espropria il Comune di uno dei più importanti strumenti amministrativi, quello che disegna il volto della città, definisce le regole del costruire e dell’abitare, programma i servizi territoriali e indica la direzione di sviluppo della città nel futuro.

Davvero singolare la concomitanza tra l’approvazione in Regione Lombardia di questa legge e l’indizione del referendum “lumbard”:  una Regione che, mentre invoca piena autonomia dallo Stato in nome della libertà, si comporta da padre padrone con gli enti locali subordinati, i più vicini ai cittadini e ai loro problemi, imponendo regole accolte con entusiasmo dai costruttori lombardi e non certo pensate per arginare il consumo di suolo, come si è voluto far credere. Un suolo che nei 23 anni dei governatorati Formigoni – Maroni è stato largamente e impropriamente consumato, peraltro non facendo mancare alla pubblica opinione lo spettacolo di scandali, tangenti e infiltrazioni mafiose collegate.

Stupisce ancor di più l’acquiescenza degli amministratori cittadini e la timida “astensione” pentastellata al momento del voto in Consiglio Comunale.

Ma questa legge è solo dell’ultimo tassello di una deriva ventennale che in nome del “buon governo” non ha fatto altro che smantellare regole e diritti del cittadini. Come il diritto alla salute, con le liste d’attesa diventate insostenibili e la privatizzazione di fatto della sanità pubblica oltre che con l’immobilismo sul problema dell’inquinamento dell’aria e delle acque, o il diritto all’istruzione con il trasferimento di quote crescenti di bilancio dal capitolo scuola pubblica a quella privata. 

Se questa è la “regione speciale” di Maroni, forse sarebbe meglio essere cittadini di una regione “normale”. 

Legnano in Comune  – Sinistra e Costituzione 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Novembre 2017
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