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Palio di Legnano

Riflessioni del neo “pensionato” Mino Colombo sul Palio

Figura tra i dipendenti comunali in pensione dal 31 dicembre scorso, ma con la carica di cavaliere del Carroccio sarà ancora attivo in Comune e nel mondo del Palio

Mino Colombo, pur tra i dipendenti collocati in pensione, continuerà a frequentare il Palazzo. Infatti, riconfermato nella carica di cavaliere del Carroccio, sarà sempre lui a coordinare l'organizzazione della prossima edizione del nostro Palio. Oggi, anche al di là di un ruolo istituzionale e di una residenza bustocca, ne parla come un legnanese tra i più convinti e appassionati.

[pubblicita]           “Il Palio non è un giochino! E' molto più che una risorsa. E', a mio parere, un vero e proprio tesoro e le contrade sono i suoi gioielli più preziosi e splendenti – una profonda convinzione di Colombo -. Ho avuto i miei primi approcci con il Palio agli inizi degli anni 70 quando frequentavo l’istituto dell’Acqua e molti miei amici erano contradaioli,  una mia compagna di classe è stata castellana. Insomma non si può dire che la mia conoscenza è esclusivamente legata al lavoro nel Comune di Legnano".

“ Certo, il ruolo di responsabile dell’ufficio Palio e poi quello di Cavaliere del Carroccio mi hanno permesso di apprezzarlo ancora di più ed oggi sono convinto del suo assoluto valore, sotto tutti gli aspetti, sociale, culturale ed economico. Tanto convinto quanto dispiaciuto che il suo valore non appaia manifesto nell’immaginario collettivo, a mio parere anche per un errato pregiudizio che scaturisce da una superficiale valutazione della manifestazione nel suo complesso”, così sempre il riconfermato cavaliere del Carroccio, che prosegue "Quando parlo di valore sociale e culturale per esempio, non mi riferisco esclusivamente alle innumerevoli azioni ed iniziative di solidarietà che comunque annualmente vengono destinate dal mondo del Palio e delle contrade all’associazionismo e, in generale, alla comunità legnanese;  e nemmeno mi riferisco solo all’indiscutibile valore storico e culturale del nostro corteo e dei suoi costumi, ma più in generale alla sua attività complessiva, alle contrade come punto di riferimento territoriale cittadino, alle innumerevoli iniziative che vengono messe in campo nell’arco di tutto l’anno . Ogni contrada, sotto questo aspetto, offre alla comunità una serie infinita di iniziative che spaziano nei più svariati campi: dalle conferenze a tema, ai corsi di difesa per donne, alle presentazioni di libri, dai the con gli anziani alle iniziative per i più piccoli. Se ogni contrada mediamente organizza 12/15 iniziative all’anno il conto è presto fatto. La città di Legnano si trova con oltre 100 eventi programmati distribuiti in maniera omogenea su tutto il territorio cittadino senza alcun onere a carico della collettività".

"La contrada, ho avuto modo di constatarlo e di viverlo – spiega nel dettaglio Colombo – , è anche un valido riferimento per i giovani. Nei manieri nascono amicizie e conoscenze che perdurano e si rafforzano: la condivisione della passione e delle emozioni porta alla realizzazione di legami stabili che arricchiscono. Se avessi un figlio oggi sarei felice di saperlo frequentatore di contrada, oltre al fatto che “saperlo fisicamente protetto tra le mura del maniero” rassicurerebbe rispetto alle frequentazioni e ai modelli che oggi sembrano imperare nella nostra società. 
Le contrade sono realtà associative che producono ricchezza, pagano bollette, acquistano beni. Intorno a loro si muove un variegato mondo produttivo che spazia dai semplici consumi alimentari (le famose salamelle consumate nei vari eventi da qualcuno sono prodotte) alle spese per allestimenti, quelle per i noleggi, per la comunicazione, ecc.
Come ho già detto all’investitura di Sant’Ambrogio, negli ultimi 9 anni ben 5 contrade hanno effettuato importanti investimenti sul loro maniero, dalla realizzazione di quello nuovo di San Bernardino per arrivare a quello inaugurato lo scorso anno a Sant’Erasmo, passando attraverso l’ampliamento di San Martino, i lavori fatti a San Domenico, a San Magno ed ora sant’Ambrogio potrebbe essere la sesta contrada, che affronterà questo impegnativo investimento. Anche questo è un indotto importantissimo generato dall’esistenza, a Legnano, del Palio, un indotto che produce lavoro e con esso ricchezza".

"Oggi il Comune elargisce un contributo di circa 250.000 al Palio, nel dettaglio 200.000 al Comitato Legnano 1176 per l’organizzazione degli eventi, delle cerimonie di rito e del Palio vero e proprio e 50.000 come soldo alle contrade, Famiglia Legnanese e Collegio – l'aspetto economico è spesso al centro di curiosità e… polemica – e mantiene a suo carico le spese dirette  per i lavori eseguiti direttamente come posa segnaletica provvisoria, chiusure strade, straordinari del personale in servizio, solo il giorno del Palio sono in servizio oltre 100 persone, ma questo impegno genera un indotto almeno 10 volte superiore.
I 330/340mila euro investiti dal Comune, che corrispondono ad una spesa media inferiore ai 6 euro annui per ogni legnanese, producono un investimento complessivo di alcuni milioni di Euro che significano ricchezza e posti di lavoro.
Non credo esista un investimento migliore ed è per questo che farò il possibile per evidenziarne, in ogni ambito, tali positività e vorrei vedere la città credere e investire maggiormente sul Palio e sulle Contrade".

La conclusione coinvolge il mondo della comunicazione: "Anche ai media, soprattutto quelli locali, vorrei chiedere un aiuto per veicolare un’immagine più corretta e completa di tutto l’ambiente paliesco e dei suoi frequentatori, persone per bene che conoscono solo il verbo “dare”.
Se riusciremo in questa operazione potremmo avere il credito che meritiamo e con esso aspirare a maggiori risorse per ottenere  risultati migliori"
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Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Gennaio 2020
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