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Coronavirus e comunicazione: la privacy, davvero, prima di tutto?

27 Febbraio 2020

Buongiorno, mi permetto di aprire un argomento inerente all'attuale situazione relativa alla diffusione del coronavirus.
Ogni giorno leggiamo di nuovi pazienti positivi a questo virus ma sempre, a causa della cosiddetta privacy, le informazioni sono generiche (se va bene viene detto il paese di residenza). Come si può essere certi di non essere stati a contatto con una persona risultata positiva se della stessa non viene reso noto il nome?
Prendiamo il recente caso dei ricoverati all'ospedale di Legnano. Le prime notizie apparse in nottata parlavano di 2 pazienti provenienti dal bergamasco; oggi sappiamo che invece sono residenti a Rescaldina, a un tiro di scoppio da noi.
Non si tratta di compilare una lista degli "appestati" (mi si scusi il termine di manzoniana derivazione) però porto a sua conoscenza il bollettino che ogni giorno viene emesso a Singapore dal locale ministero della salute.

https://www.straitstimes.com/multimedia/graphics/2020/02/spore-virus-cases/index.html

non sono indicati i nomi però è indicata chiaramente la residenza, ed inoltre ogni caso è ben dettagliato.
Questo piccolo stato è stato in grado di contenere il contagio con solo 90 casi e già 57 dimessi dopo la guarigione.
Non hanno dichiarato il coprifuoco, neanche dove era stato individuato il focolaio e si sono limitati ad informare la popolazione e dare ad esse le giuste disposizioni di comportamento.

Cordialmente

Remo

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