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Omicidio in via Tasso, il fratello della compagna ha confessato

Il fermo è scattato nella notte - Il 29enne voleva vendicare le violenze subite dalla sorella Omicidio in via Tasso a Legnano

Vendicare le violenze subite dalla sorella. Questo il movente dell'efferato omicidio accaduto nella mattina di ieri, mercoledì 27 settembre, e che ha visto come vittima Gennaro Tirino (qui il servizio). 

Indagini lampo per i carabinieri della Compagnia di Legnano, che nell'arco di 24 ore sono riusciti a individuare il presunto autore del delitto in via Tasso a Legnano. Ad uccidere con sette colpi d'arma da fuoco il 38enne residente a Castellanza sarebbe stato il reo confesso Antonio Calello di 29 anni residente a Legnano. Il legnanese, un meccanico già noto alle Forze dell’Ordine, è il fratello dell'ex compagna di Tirino

(Nella foto a sinistra, l'abitazione della vittima nelle case Aler di via Rescalda a Castellanza)

Nella notte in Caserma, Calello avrebbe ammesso le proprie colpe spiegando agli inquirenti che l’omicidio sarebbe stato commesso al culmine di una lite avuta con la vittima, durante la quale quest’ultima avrebbe estratto un’arma allo scopo di minacciarlo. Secondo il resoconto, è poi nata una colluttazione durante la quale Calello avrebbe disarmato l’avversario, crivellandolo con alcuni colpi d’arma da fuoco per poi darsi alla fuga. Solo l'autopsia sul cadavere, che verrà effettuata nei prossimi giorni, accerterà il numero di colpi sparati. 

Il fermo è scattato alle tre di notte su ordine del sostituto procuratore Nicola Rossato che ha diretto le indagini con il capitano della Compagnia Carabinieri di Legnano Francesco Cantarella. Entrambi, insieme al procuratore capo Gian Luigi Fontana, oggi, giovedì 28 settembre, hanno tracciato il quadro della situazione in cui è maturata la tragedia

La relazione tra la legnanese e il 38enne era iniziata da pochi mesi. Gravi le percosse subite dalla ex compagna dell'uomo. La giovane, dopo numerose violenze, avrebbe denunciato i fatti per la prima volta alla Polizia di Stato. Una denuncia, quest'ultima, presentata due giorni prima dell'omicidio, quando le percosse erano state tali da rendere necessario l'intervento dei soccorritori. 

Ad indagare senza tregua, con la scientifica della Compagnia Carabinieri di Legnano, il Nucleo operativo di Monza. L'omicida ha confessato nella notte. Durante le perquisizioni in casa sono state trovate nei pantaloni dell'accusato tre proiettili cal. 7,65 che coincidono con l'arma utilizzata. Il presunto assassino adesso è nella Casa Circondariale di Busto Arsizio, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Ma le indagini proseguiranno: i militari intendono verificare se ci sono altre persone coinvolte. Inoltre, i carabinieri stanno cercando l'arma del delitto. 

 «L'omicidio è accaduto alle 8.40 – spiega il procuratore capo Fontana –. Sette i colpi d'arma da fuoco che hanno ucciso l'uomo di 38 anni che aveva precedenti per droga, violenza privata e un precedente per violenza sessuale. Non c'è nessun collegamento con la violenza sessuale consumata diversi anni fa. La vittima aveva una relazione con una ragazza di 25 anni di Legnano che il 25 settembre aveva presentato denuncia per maltrattamenti.  Le attività investigative sono partite da una valutazione di ogni ipotesi per poi concentrarsi sull’ambito familiare. Nell’immediatezza i militari hanno raccolto plurime testimonianze e operato numerosi perquisizioni locali. Sono state necessarie numerose ore di lavoro per arrivare a questo esito e per questo ringrazio i carabinieri di Legnano e Monza oltre che il sostituto procuratore Rossato. È un fatto di notevole allarme sociale».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Settembre 2017
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