La congiunzione tra Venere e l'ammasso stellare delle Pleiadi immortalato nelle foto di Vittorio Marinoni e Maurizio Franchini della associazione Antares di Legnano. Uno spettacolo celeste, quello registrato la sera di venerdì 3 aprile, che si ripeterà tra otto anni.

«Purtroppo a causa delle restrizioni sanitarie ci siamo accontentati di effettuare le foto dal balcone di casa e non da un sito di montagna – spiega Franchini -. Il pianeta Venere è apparso molto luminoso, e da diverse settimane visibile al tramonto, venerdì sera si trovava molto vicino al bellissimo ammasso aperto delle Pleiadi nella costellazione del Toro»

Una vicinanza solo prospettica perché il pianeta è distante pochi milioni di chilometri mentre le Pleiadi distano oltre 400anni luce. «Di questo gruppo di stelle noto anche col nome di catalogo M45 a occhio nudo se ne vedono poche unità con le migliori condizioni di cielo – spiega Franchini -. In realtà con i telescopi se ne possono contare diverse decine. Sono stelle relativamente giovani e molto calde nate probabilmente dalla stessa nebulosa». [pubblicita]Come spiega Franchini la famosa caratteristica di quest'ammasso è la debole nebulosa azzurra che le avvolge e riflette la loro luce, «una nebulosa rilevabile solo con la fotografia a lunga posa. A causa della loro luminosità e vicinanza reciproca le stelle più luminose delle Pleiadi sono note dall'antichità, il loro nome deriva infatti dalla mitologia greca secondo la quale erano sette sorelle figlie di Atlante e Pleione». I due astrofili, infine, hanno ricordato l'appuntamento con la “Superluna” prevista per l'8 aprile: «La Luna sarà alla minima distanza dalla terra.Inoltre prima dell'alba si potranno osservare ancora Giove, Saturno e Marte relativamente vicini tra loro e che saranno raggiunti dalla Luna il 14 aprile».