Dal canile alla cattedra: il cane Lara insegna il rispetto per gli animali
I piccoli allievi delle primarie dell’Istituto Comprensivo Futura di Garbagnate Milanese a lezione con il cane Lara per imparare a rispettare gli animali.
I piccoli allievi delle primarie dell’Istituto Comprensivo Futura di Garbagnate Milanese a lezione con il cane Lara per imparare a rispettare gli animali.
L'iniziativa rientra nel progetto promosso dalla Lav e condiviso con il Miur (Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca) e in questo caso riguarda le quinte classi delle scuole primarie dell’Istituto Comprensivo Futura di Garbagnate Milanese. «L’insegnante d’eccezione è “Lara” una cagnolina da caccia con un passato di abbandono – spiegano le volntarie della Lav -. L'obiettivo è quello di insegnare che gli amici a quattro zampe non si comprano ma si adottano nei canili e nei gattili, che è importantissimo il microchip e la sterilizzazione per prevenire il randagismo, sono, infatti, stimati circa 600 mila i cani randagi in Italia e più di 2 milioni e mezzo i gatti. Soprattutto ricordare che fanno parte della nostra famiglia e che non si abbandonano».
Le volontarie della Lav hanno, inoltre, spiegato che spesso acquistare un cane vuol dire alimentare il traffico illegale dei cuccioli. «Essi vengono acquistati a circa 60 euro nei Paesi “produttori” Ungheria, Romania, Slovacchia, e sono poi venduti a prezzi anche fino a 20 volte superiori una volta" trasformata" la loro origine da est europea a italiana – affermano le volontarie -. I cuccioli nascono in allevamenti a conduzione familiare o in vere “fabbriche di cuccioli”, strutture che ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, stabulate in box piccolissimi con cibo solo per sopravvivere. In età tenerissima 30–40 giorni, i piccoli sono caricati su camion o furgoni e trasportati nel nostro Paese. Possono essere venduti in allevamenti e negozi, furtivamente in caselli autostradali, inoltre il precoce distacco dalla madre causa traumi affettivi, altissima è la mortalità che si stima sia intorno al 50% tra il trasporto e dopo l’arrivo in Italia».
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