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Potenziamento Rho-Gallarate, PD: «Ecco perchè diciamo no all’OdG»

Il PD chiederà al Consiglio di sospendere la votazione e in caso contrario non parteciperà al voto DAI PENDOLARI UN APPELLO PER UN VOTO UNANIME 

Il Partito Democratico chiederà al consiglio comunale di sospendere la votazione dell'ordine del giorno indirizzato al ministro Toninelli per il potenzialmento della tratta ferroviara Rho-Gallarate, presentato da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia. E se la richiesta non dovesse andare a buon fine, il gruppo PD non parteciperà alla votazione e si adopererà per la presentazione in un successivo consiglio di un nuovo ordine del giorno che chieda «più chiarezza alle autorità preposte alla realizzazione del progetto e tenga nella dovuta considerazione le perplessità e i timori di tanta parte della popolazione».

[pubblicita] «Il potenziamento si rivela ogni giorno più improcrastinabile – spiegano da via Bramante –. Se ne parla dal 2001, quando il CIPE incluse il progetto tra le opere di interesse nazionale. Nel 2009 Commissioni, Giunta e Consiglio Comunale ne presero visione e giudicarono il progetto "insostenibile territorialmente". Quel progetto, chiamato "Progetto definitivo redatto da Italferr 2009", venne annullato nel 2012 a seguito delle Sentenza del TAR della Lombardia e Sentenza del Consiglio di Stato. RFI e Italferr adottarono successivamente nel marzo 2013 un nuovo progetto considerato "definitivo". Nel nuovo progetto vale la pena sottolineare che "non sono previsti interventi infrastrutturali nella Tratta Parabiago – Busto Arsizio, a meno di quelli minimali relativi alla trasformazione della Stazione di Legnano in Fermata e quelli riguardanti il cosiddetto Raccordo Y"».

«Da allora su questo nuovo progetto sono intervenuti atti diversi da parte della Regione Lombardia, dei Comuni interessati, dei costituitisi Comitati di Cittadini (soprattutto in quei comuni con i binari fortemente incuneati nel tessuto cittadino) che si opponevano alla costruzione del quarto binario – continua il PD –. Alle scelte progettuali contenute sia nel primo che nel secondo progetto, l’amministrazione comunale di Legnano oppose le proprie proposte di adeguamento progettuale, richieste di prescrizioni e varianti migliorative, allo scopo di tutelare e promuovere, per quanto possibile, l’interesse della comunità amministrata, cittadini e pendolari. Critiche ed osservazioni puntuali a cui ad oggi non è ancora dato conoscere quale riscontro concreto abbiano avuto».

«Nella buona sostanza, nell'ordine del giorno in oggetto, si chiede di realizzare un progetto che non conosciamo nella versione esecutiva – concludono i Dem –. Se si trattasse dello stesso identico progetto del 2013, così come non convinse allora, continua a non convincere oggi. Una seconda considerazione è che l’ordine del giorno sottovaluta l’importanza che nel progetto debba avere il coinvolgimento non solo dei pendolari ma di tutti i soggetti, anche quelli a cui il progetto genererà difficoltà e modifiche alla propria vita privata, sociale ed economica. La politica per sua natura non deve contrapporre interessi di gruppi, ma deve facilitare, conciliare, lavorando alla migliore soluzione/proposta/studio tecnico-progettuale possibile. Perché gli effetti di tale opera impatteranno pesantemente su tutte le comunità interessate e le loro future generazioni».

Si profila quindi una spaccatura in seno al Consiglio Comunale sulla votazione del provvedimento. Proprio contro questa eventualità, nelle ore immediatamente precedenti alla seduta consiliare il Comitato pendolari Gallarate-Milano – che ha partecipato insieme ai consiglieri Sara Borgio (PD), Federico Colombo (Lega) e Stefano Quaglia (Legnano Futura) «alla costruzione di un documento che rappresenta le esigenze di chi viaggia tutti i giorni da e per Milano» – ha rivolto agli esponenti del Parlamentino un appello all'unità. La richiesta dei pendolari è quella di «trovare una sintesi per un documento possibile, perché adottare un testo a maggioranza è un segnale negativo alla città e a tutti quei cittadini che oggi e soprattutto domani devono e dovranno affrontare quotidianamente le sempre maggiori difficoltà di recarsi sul luogo di lavoro, studio, ecc…».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Marzo 2019
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