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Chiedono aiuto alla ‘ndrangheta per riscuotere un credito: 5 arresti

Nell'operazione del Centro Operativo DIA di Milano sono coinvolti anche tre legnanesi 

É un'imprenditrice di Legnano, Paola Galliani, la donna nei confronti della quale il Centro Operativo DIA di Milano ha dato esecuzione oggi, martedì 2 ottobre, ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di estorsione con metodo mafioso. La legnanese, un'intermediatrice finanziaria 49enne che avrebbe chiesto aiuto alla 'ndrangheta per riscuotere un credito, è ritenuta la mente di un violento pestaggio avvenuto ad inizio 2017. 

Il Centro Operativo DIA di Milano, coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha dato esecuzione non solo all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ma anche a quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di altrettante persone, sempre per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso: i due legnanesi Enrico Verità (collaboratore della 49enne) e Federico Ciliberto e i calabresi Giuseppe Morabito e Massimo Emiliano Ferraro. Tutti e quattro sono gravemente indiziati di quel violento pestaggio ai danni di un imprenditore locale di cui la 49enne sarebbe la mente. Un fatto accaduto nello studio della donna, che all'epoca dei fatti era collocato in centro città.

Secondo quanto ricostruito dalla DIA, i due "colletti bianchi", per riscuotere un presunto credito, avrebbero chiesto l'intervento di uomini provenienti dalla 'ndrangheta, in particolare dalle cosche Pesce e Bellocco di Rosarno. Gli stessi professionisti (la 49enne con il suo collaboratore) avrebbero attirato la vittima nel loro studio, dove è scattato l'agguato: gli altri tre indagati lo avrebbero circondato, minacciato e ripetutamente percosso con lo scopo di estorcergli l'ingente somma dovuta. Nei diversi incontri i malviventi hanno palesato il loro legame con l'organizzazione mafiosa. La vittima avrebbe consegnato una parte del presunto credito: 7mila euro.

Tra i cinque destinatari delle ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, tre sono già stati condannati in primo grado per associazione al narcotraffico. A carico della legnanese, invece, risulta anche una denuncia per esercizio abusivo dell'attività di broker formulata dalla Guardia di Finanza di Ferrara.

Quest'attività d'indagine è nata dalle operazioni "Linfa" e "Kerina2" che, nei mesi scorsi, avevano portato al sequestro di oltre 150 chili di droga e all'arresto di 17 persone (principalemente di origini calabresi) per associazione finalizzata al traffico e alla detenzione di sostanze stupefacenti. Inoltre, lo scorso 27 gennaio, era stato fermato il figlio di Carmelo Novella (capo 'ndragheta ucciso in un agguato nel 2008 a San Vittore Olona), in quanto per il traffico di droga aveva messo a disposizione i locali di una sua società. 

Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dal sostituto procuratore Alessandra Cerreti e Cecilia Vassena.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Ottobre 2018
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