A 38 anni dalla sua tragica scomparsa, Cerro Maggiore non dimentica Walter Tobagi. Nel giorno della sua morte, autorità, studenti delle scuole medie del paese e membri della redazione del Corriere della Sera hanno ricordato il grande giornalista, ucciso brutalmente da alcuni terroristi della Brigata 29 Marzo in via Salaino, a Milano, la mattina del 28 maggio 1980.

Tobagi, come ha ricordato il commissario prefettizio Anna Pavone, era un uomo alla costante ricerca della verità. «Lui, uomo di sinistra, ha avuto il coraggio di dire quello che all'epoca nessuno voleva dire: chi erano le Brigate Rosse. E ha pagato con la vita – ha affermato il commissario Pavone -. Da ammirare la sua grande onestà. E da ammirare anche le donne straordinarie che hanno avuto la forza di crescere figli e persone esemplari, nonostante fossero rimaste sole e vedove di uomini che hanno pagato con la vita la loro onestà».

Commosso il ricordo del collega da parte di Luciano Micconi, nel 1980 segretario di redazione del giornale di via Solferino, presente insieme all'attuale segretario di redazione. Da Micconi uno sprone a tutti i ragazzi che hanno partecipato alla commemorazione: «Walter ha iniziato a scrivere quando era poco più che un bambino, a 15 anni. Spero che tra di voi ci sia qualcuno che voglia diventare giornalista. Mettetevelo in testa: si può diventare giornalisti con la buona volontà e l'impegno. Voi, in nome di Walter, dovete diventare giornalisti. Da questo gruppo deve uscire una buona penna, che gli farà onore». Accolta con gioia la notizia dell'intitolazione di una via a Cantalupo a Walter Tobagi, un desiderio che da anni Miconi serbava e che aveva espresso all'allora sindaco Teresina Rossetti.