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Ex Tribunale, lavori di riqualificazione al via a settembre

Ancora una volta Fratus e i suoi assessori hanno ribadito le motivazioni per cui l'ex ufficio giudiziario non potrebbe fare da "casa" alla nuova biblioteca

Ex Tribunale sì, ma non come "casa" della nuova biblioteca. Del resto – lo ha ricordato il sindaco Fratus -, anche l'allora giunta Centinaio aveva pensato al fu palazzo di giustizia cittadino come possibile location per gli uffici comunali decentrati, con tutti i benefici del caso in termini di spending review, miglior sinergia fra le strutture operative e miglioramento della qualità del servizio. E allora, avanti con il valzer di uffici preventivato per via Gilardelli. E avanti anche con il progetto per la nuova biblioteca.

Alla vigilia delle ore di riapertura proposte da Daniele Berti proprio per "sponsorizzare" l'ex ufficio giudiziario di via Gilardelli come nuova biblioteca, Fratus e i suoi assessori hanno ribadito ancora una volta che la direzione è quella tracciata in sede di approvazione del bilancio preventivo: uffici comunali nella ex sede distaccata del Tribunale di Milano e nuova biblioteca al parco Falcone e Borsellino.

Il progetto preliminare per la riqualificazione del vecchio palazzo di giustizia, in giunta, un passaggio l'ha già fatto, e per giugno è atteso il progetto definitivo. Poi a settembre l'inizio dei lavori, e per la primavera 2019 la riqualificazione dovrebbe essere conclusa, per un costo complessivo di 1,3 milioni di euro. «A livello strutturale interverremo senza fare aggiunte di alcun genere, vogliamo mantenere l’involucro edilizio originario nel rispetto dell’architetto che l’ha progettato – spiega l'assessore alle opere pubbliche Laura Venturini –. La zona, peraltro, per rispetto idrogeologico vieta a livello normativo qualsiasi intervento di aggiunta o di costruzione di eventuali nuovi elementi architettonici. Procederemo quindi alla messa a norma degli impianti ed all'adeguamento dei servizi igienici e posizioneremo sulla copertura dei pannelli solari, che faranno anche da frangisole».

Al piano interrato troveranno "casa" l'archivio e l'autorimessa dei mezzi comunali, al piano terra l'ingresso principale e uno spazio ristoro e al piano rialzato i servizi demografici. Poi, a salire, al primo piano l'urbanistica, l'edilizia privata e il giudice di pace e al secondo piano i lavori pubblici. Faranno invece le valigie in direzione Palazzo Malinverni quegli uffici che al momento sono decentrati – con conseguente messa a reddito degli stabili che li ospitano – e magari anche qualche fondazione, come ad esempio la Fondazione Ticino Olona.

Anche perchè, per una biblioteca come quella che hanno in mente Fratus & Co., il tribunale proprio non andrebbe bene, e oggi l'amministrazione l'ha ribadito ancora una volta. Vuoi i problemi di carattere statico e di prevenzione degli incendi, vuoi la "poca" superifcie disponibile (1.430 mq contro i 2.000 nei piani della giunta), vuoi i vincoli di superficie e l'altezza interna ridotta degli ambienti. Senza contare poi l'acustica, i problemi energetici e i rapporti squilibrati tra costi di intervento e di gestione e i benefici. 

Ma perchè proprio il parco Falcone e Borsellino? «Per la centralità della sua posizione prima di tutto – ha spiegato Venturini -: siamo in un nodo strategico, a poche centinaia di metri dall'interconnessione con i mezzi di trasporto e con il centro storico alle spalle. É una zona dove non mancano i parcheggi (con la possibilità di averne un centinaio gratuitamente a disposizione per utenti ed operatori nel posteggio sotterraneo delle Gallerie Cantoni, ndr) e con il progetto della nuova ztl in piazza IV Novembre arriverà una velostazione con 70 posti per biciclette». 

E le aree dismesse? «Oggi come oggi – ha sottolineato il sindaco Fratus – non ho un progettista o un operatore che mi dica che vuole riqualificare una di quelle aree per poterci fare altre cose. Non sono venuti, anche se incentivati». 

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Aprile 2018
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