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Deportati Tosi: un sacrificio che deve insegnare

La Franco Tosi ha ricordato le lotte sindacali, l'attaccamento al proprio posto di lavoro, i compagni uccisi dal nazifascismo L'intervento di Primo Minelli al cimitero

La Franco Tosi ricorda le lotte sindacali, l'attaccamento al proprio posto di lavoro, il sacrificio dei compagni uccisi dal nazifascismo. 

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Commemorazione deportati Tosi 2018 4 di 45

Pericle Cima, Alberto Giuliani, Carlo Grassi, Francesco Orsini, Angelo Santambrogio, Ernesto Luigi Venegoni, Antonio Vitali, Paolo Arturo Cattaneo, Natale Morandi: questi i nomi dei lavoratori ricordati più e più volte durante la mattinata.

Oggi come 72 anni fa, però, in fabbrica si vivono ancora le preoccupazioni di un lavoro che non è mai certo: «Oggi la Franco Tosi è tornata a produrre, ma deve restare a Legnano – ha esordito Alberto Varoli della RSU -. I deportati della Tosi furono scelti per la loro attività sindacale. Siamo nel 2018 ormai e quella battaglia dei poveri contro i ricchi deve servire a farci capire come scegliere il nostro futuro. Tra poco saremo chiamati alle urne e lì dovremo decidere se accogliere o respingere, partecipare o restare indifferenti».

Ferme e dure anche le parole della presidente di Anpi, la prima donna non partigiana a capo dell'associazione, Carla Nespolo: «Quando le istituzioni sono contro il fascismo significa che stiano dalla parte della democrazia e questo è quello che conta per il nostro Paese e per l'Europa. Bisogna alzare la voce contro i risorgenti fascisti – ha sottolineato Carla Nespolo -. Qui gli operai hanno scelto di difendere il proprio lavoro, la propria fabbrica e la propria dignità. Una lotta durata vent'anni. La tradizione di questo ricordo è importante, come lo è quello trasmesso ai ragazzi a scuola».

Nespolo ha voluto rivolgere un particolare saluto a Piera Pattani, l'ultima partigiana legnanese che, nonostante l'età (91 anni il prossimo febbraio) e il freddo, ha voluto essere presente in fabbrica a ricordare i propri compagni di lotta. E ancora, dalla presidente un monito alle istituzioni, perchè ad 80 anni dalla firma delle leggi razziali «c'è ancora chi calpesta la nostra Costituzione antifascista. Oggi Anpi chiede che si impedisca la ricostituzione sotto qualunque forma del partito fascista, quindi anche la presentazione di liste elettorali che sotto nomi diverse hanno quella radice. Il fascismo non è un'opinione, ma un crimine. Il sacrificio dei nostri concittadini non è stato inutile, certo questo non è il mondo che volevano, ma passi avanti ne abbiamo fatti e ne faremo ancora». 

Anche il sindaco di Legnano si è stretto attorno al ricordo dei deportati della Tosi, ricordando gli anni in cui la fabbrica di piazza Monumento era gremita di operai. Ma i timori e le preoccupazioni, seppure dettati da motivazioni diverse, ci sono ancora. E alla richiesta di maggiori certezze, il primo cittadino ha ribadito che «l'amministrazione comunale continuerà ad impegnarsi perchè la fabbrica non cambi sede. La Tosi è stata determinante per Legnano, luogo di occasione di incontro, formazione e speranza. Nel '44 i lavoratori non cedettero alla paura e alla lusinga: è il concetto di impegno che deve unire i deportati di allora agli uomini di oggi. Ragazzi – si è rivolto infine agli studenti delle Franco Tosi che hanno ricordato alcuni deportati che si sono salvati, attraverso le loro testimonianzecustodite la storia di questa fabbrica, perchè i deportati meritano il ricordo e la gratitudine anche e soprattutto dalle nuove generazioni». Per l'intervento completo, leggi qui

Galleria fotografica di Luigi Frigo

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Pubblicato il 16 Gennaio 2018
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