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Sesso in cambio di contributi e alloggi, arriva il patteggiamento

Con la chiusura del procedimento penale, l'amministrazione comunale può finalmente voltare pagina

Finalmente l'amministrazione comunale di Rescaldina può voltare pagina: ieri, martedì 25 luglio, è arrivata la sentenza di patteggiamento che scrive la parola fine al procedimento penale aperto nei confronti di un funzionario del Comune di Rescaldina che chiedeva prestazioni sessuali nel suo ufficio in cambio di denaro ed agevolazioni per ottenere case popolari (qui il servizio).

«Quanto accaduto negli anni scorsi nel Comune di Rescaldina è una vicenda di squallore assoluto – ha commentato la giunta Cattaneo a margine della chiusura del procedimento – e con il patteggiamento di oggi si chiude una storia tristissima per tutti i suoi protagonisti».

«L'istituzione comunale – ha proseguito l'esecutivo cittadino – ha riconquistato la sua dignità e si è riconquistata la certezza, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, che a Rescaldina, quando ci si trova in stato di bisogno, essere ascoltati ed aiutati è un diritto inviolabile. Chi si trova infatti in condizioni di fragilità deve sentirsi libero di potersi rivolgere al proprio Comune senza temere di dover dare qualcosa in cambio o di essere sottoposti ad umiliazioni o a richieste che nulla dovrebbero avere a che fare con l'ufficio servizi alla persona, l'ufficio che più di tutti deve saper tendere una mano per accogliere, ascoltare, comprendere ed accompagnare. I cittadini di Rescaldina devono pertanto sapere che oggi possono rivolgersi al Comune in assoluta fiducia e senza timori, perché quanto è successo non succederà più».

Un capitolo, quello che si è chiuso con la sentenza di patteggiamento, certamente non facile da affrontare per l'amministrazione Cattaneo, che appena insediata, sul finire del 2014, ha segnalato alla Procura della Repubblica ed alle Fiamme Gialle tutti i propri dubbi, per «fronteggiare a viso aperto e con fermezza situazioni che mai avremmo voluto affrontare».

«Spesso si sente parlare di sindaci ed amministratori lasciati soli – conclude la giunta –, ma questo a noi non è successo e di questo siamo profondamente grati alle istituzioni che ci hanno affiancato. Abbiamo trovato un Pubblico Ministero, la dott.ssa Calcaterra, e uno staff di Polizia Giudiziaria (il gruppo della Guardia di Finanza di Legnano con il Colonnello Morabito ed il luogotenente Focone) che per due anni, lunghi e complessi, ci hanno ascoltati e guidati, raccogliendo documenti e informazioni in un rapporto di reciproca stima e fiducia che siamo sicuri continuerà anche nel futuro. Il patteggiamento di oggi chiude la fase penale del procedimento. Nei prossimi giorni valuteremo con i legali come muoverci in sede civile e con la magistratura contabile, per tutelare gli interessi del nostro Comune e poter arrivare, senza dubbi e in totale trasparenza, alla chiusura definitiva di questa brutta e triste storia che Rescaldina e i rescaldinesi non meritavano affatto».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Luglio 2017
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