Proprio nel periodo più caldo dell'anno e di suo massimo sfruttamento, la piscina di Nerviano chiude i battenti. Niente più tuffi e nuotate nella struttura di via Alcide De Gasperi. L'ultimo giorno disponibile sarà quello di lunedì 31 luglio. La causa va ricercata nell'assenza di certificazioni e documenti di agibilità strutturali.

«I problemi sono relativi all’assenza dei numerosi documenti necessari per garantire gli standard di igiene, sicurezza e prevenzione rischi – spiegano coloro che gestiscono la piscina di Nerviano da ormai quattro anni, Lombardia Nuoto -. Le norme impongono il possesso dei certificati e, in difetto, riconoscono responsabilità penali al gestore anche in assenza di incidenti o danni. Tali documentazioni sono state richieste più volte alla proprietà che non ha potuto produrle, visto anche l’ingente investimento per recuperarle. Una scelta improvvisa ed obbligata ci impone di fermare un progetto su cui si sono investite risorse economiche ed attenzioni, per cui uno staff, che crediamo di alta qualità, si trova a dover interrompere il proprio impegno».

La proprietà della struttura sportiva fa capo a un privato. Domani mattina, sabato 24, il sindaco Massimo Cozzi e l'assessore allo sport Alfredo Re Sartò avranno un incontro per cercare di definire la situazione.

Nel frattempo Lombardia Nuoto si sta adoperando per studiare facilitazioni dedicate ai propri utenti su altre strutture, tra cui la restituzione di denaro o l'accesso a altre strutture. «Ci dispiace per il disagio a cui gli utenti andranno incontro, ci dispiace per la delusione di bimbi, delle famiglie e delle persone che hanno creduto nel nostro progetto, almeno quanto noi – concludono i gestori -. Ci dispiace molto anche per le valide persone che hanno contribuito fattivamente alla realizzazione del progetto e al risultato. Ci abbiamo creduto fino in fondo».