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Laffusa e Lazzarini ufficialmente in Giunta, con polemiche

Il loro ingresso nel Governo Fratus durante un consiglio comunale tra i più accessi MINORANZE: "LA CRISI DI GIUNTA E' ANCORA APERTA"

Aula consiliare affollata come al "Galleria" quando sul palcoscenico salgono I Legnanesi. Un paragone dovuto, se pensiamo anche agli umori della platea, manifestati come fossimo davvero a teatro. In scena, le "prime donne" (vale a dire le due nuove assessore) ma anche un "Giovanni" (il consigliere di opposizione Daniele Berti) ben diverso, tuttavia, da quello sottomesso e disegnato da Felice Musazzi. Purtroppo nessuna scena da cortile lombardo carica di ironia e sorrisi, ma purtroppo, e piuttosto, una tragedia greca con urla e anche offese. 

[pubblicita] L'apertura della seduta, infatti, è stata tutta dedicata al rimpasto di Giunta, alle dimissioni dell'assessore Franco Colombo, surrogato con Daniela Laffusa, e alla revoca delle deleghe a Laura Venturini, sostituita con Chiara Lazzarini. L'attesa per un confronto acceso ha portato numerosi legnanesi a presenziare alla riunione. Posti solo in piedi nella parte riservata al pubblico.

Proprio sul rimpasto di giunta si è scatenata l'opposizione, ma soprattutto Berti. Sulla questione etica e sulla scelta inopportuna da parte del sindaco, soprattutto nei confronti della nomina di Chiara Lazzarini, è esploso con affermazioni particolarmente dure, chiamando in causa anche presunte confidenze, fatte a suo tempo, dall'ex presidente della Fondazione Famiglia Legnanese Mauro Mezzanzanica, e con un riferimento all'ex sindaco Lorenzo Vitali che avrebbero poi portato il vice sindaco Maurizio Cozzi a ritenersi offeso. Il richiamo a persone scomparse è stato considerato immorale dalla Giunta, dalla maggioranza e da gran parte del pubblico. Berti ha accentuato i toni, supportato dall'altra parte dei presenti a lui favorevole, ed è uscito dall'aula.

Diverso l'atteggiamento di altri esponenti della minoranza. Nessuno di loro ha avanzato questioni di persona circa gli incarichi assegnati dal sindaco, come invece ha fatto Berti. Un po' tutti hanno evidenziato piuttosto le modalità del rimpasto, che hanno mostrato una Giunta «confusa e disgregata, più preoccupata di gestire i rapporti al'interno dei partiti che la compongono e meno dei problemi della città». Il rimpasto sarebbe coinciso con una «operazione di potere» con la quale si è «alimentata l'antipolitica». Fratus è stato definito un «sindaco inadeguato al compito». Proprio per questo il consigliere democratico Federico Amadei, a nome di tutta l'opposizione, ha presentato una mozione di censura.

Il fatto che a una successiva richiesta di riunione dei capi gruppi la maggioranza non si sia presentata e che la mozione sarebbe stata discussa il prossimo consiglio ha indotto tutti i nove consiglieri di minoranza ad abbandonare l'aula (foto qui sopra). Da parte sua il presidente del consiglio Antonio Guarnieri, a fine serata, ha confermato di aver soltanto applicato il regolamento.

In un clima così teso, un po' di serenità l'ha portata Ernesto Bernasconi, tornato per la seconda volta sui banchi della Lega. Applausi bipartisan per il suo rientro, unico momento di vera unione dell'intera assemblea.

Anonima la prima presenza dei due nuovi assessori. Ma in un clima tanto polemico, anche un semplice saluto, forse, è apparso fuori luogo alle dirette interessate, Laffusa e Lazzarini. 

Il consiglio comunale è praticamente terminato qui. L'ordine del giorno tornerà in una nuova seduta. 

Qui il comunicato delle minoranze, dopo l'uscita dall'aula

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Febbraio 2019
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