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Accam, Parini: “Nerviano conferendo altrove rischia di pagare 28mila euro in più”

Dal 1 gennaio Nerviano non conferisce più i suoi rifiuti secchi ed ingombranti ad Accam

Dal 1 gennaio Nerviano non conferisce più i suoi rifiuti secchi e ingombranti ad Accam, ma si affida ad Eco Nord. La scelta, però, desta più di una perplessità nell'opposizione. E la questione è stata sollevata con un'interpellanza in consiglio comunale da Sergio Parini (Scossa Civica). Il pericolo, secondo il consigliere di minoranza, è quello di spendere 28mila euro all'anno in più per il conferimento dei rifiuti.

Tutto nasce dalla decisione dell'amministrazione di Massimo Cozzi di non rinnovare il contratto con Accam per il 2019. Motivazioni principali: il parere di non conferire più allo stabilimento di Busto in via prudenziale, perchè Accam non sarebbe considerabile società in-house, e i numeri dei bilanci della società. La giunta di Lega, GIN e Con Nerviano ha quindi proceduto a indire una gara per l'affidamento dei rifiuti. Una gara in cui è risultata vincitrice una società i cui costi, sulla carta, sono maggiori rispetto a quelli proposti da Accam: 124,99 euro a tonnellata per il secco residuo, di contro ai 105 di Accam, e 199,99 a tonnellata per gli ingombranti, di contro a 160.

«Mi sembra talmente fuori da ogni logica che il Comune faccia un passaggio del genereha tuonato Parini in consiglio comunale -, soprattutto perchè il Comune di Nerviano è l'unico Comune dei 27 di Accam che non conferisce ad Accam andando a spendere di più. Ci sono altri sei piccoli Comuni che non conferiscono per motivi economici, ma per andare a risparmiare». «Il parere di interpretazione dell'esperto, di andare prudenzialmente in gara – ha continuato Parini –, contrasta con il parere della nostra società, di Accam». A dar supporto a Parini, anche Daniela Colombo, di Tutti per Nerviano e la civica Gente per Nerviano. A chiedere chiarezza la consigliera Edi Camillo (Movimento 5 Stelle) e il consigliere Enrico Fontana (Nerviano in Comune).

«Abbiamo preso la decisione di non considerare più Accam come società in-house e coerentemente abbiamo deciso di uscire. Questa scelta la stanno portando avanti anche altri Comuni – ha ribattuto il sindaco Massimo Cozzi -. Il presunto minor onere di Accam non può essere considerato duraturo, perchè le tariffe garantite ai comuni soci negli anni scorsi sono state soggette ad oscillazioni anche consistenti, in relazione a complesse dinamiche societarie ed economiche gravi, e nessuna garanzia che le stesse rimangano fisse».

Redazione
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Pubblicato il 13 Febbraio 2019
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