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In consiglio comunale il primo atto della nuova biblioteca

Definita ufficialmente la collocazione nel Falcone-Borsellino - L'opposizione: "Finito l'idilio della maggioranza con i legnanesi"

Ancora la nuova biblioteca. Sempre la nuova biblioteca. Di nuovo la nuova biblioteca. Sembra (ma è così…) che a livello politico, a Legnano, esista un solo argomento: la nuova biblioteca. Quindi, ieri sera, martedì 26 giugno, in consiglio comunale, secondo voi, di cosa si sarebbe parlato? Della nuova biblioteca, ovvio!

Tante parole, le stesse di sempre, con l'amministrazione comunale che non retrocede di un millimetro dalla sua decisione (struttura al Falcone-Borsellino, tutta la vita), con l'opposizione (Comitato presente in massa tra il pubblico) a cercare di far pesare le 3.900 firme di legnanesi + 800 di non legnanesi che la vorrebbero altrove. 

Il dato amministrativo di rilievo è l'approvazione della delibera circa la localizzazione del nuovo polo culturale e bibliotecario, appunto il parco Falcone Borsellino accanto all'ex Cantoni (così l'opposizione definisce questo spazio), l'area dismessa che faceva parte dell'ex Cantoni (così la definisce invece l'amministrazione comunale), tanto per confermare quanto siano lontane le rispettive posizioni.

La discussione è stata animata soprattutto dal vice sindaco, Maurizio Cozzi, il quale in pubblico si mostra poco e parla ancora meno, ma quando lo fa eccolo lì a prendersi tutta la scena. Il contraddittorio, se non si presenta pronto, fa la fine dello studente impreparato di fronte al professore che lo interroga. Bianchi (IPL) insieme a Amadei e Rotondi (PD) sono stati sicuramente… studenti-modello, che hanno saputo tenere testa al "professor" Cozzi.
Berti (MpL) alla fine si è quasi arreso, pronto al prossimo consiglio comunale a farsi sostituire da un pupazzo, perchè, dice lui, un consigliere di minoranza in questa assemblea conta come un fantoccio. Sarà, ma, a dir il vero, è la legge che limita l'operatività all'opposizione, costretta spesso a un ruolo di comparsa. Chiedere a Fratus e a Munafò che, negli ultimi 5 anni, in alcuni casi, anche loro potevano farsi sostituire da un pupazzo.Hanno tenuto duro e oggi governano la città. Chissà che non succeda anche a Berti…

Ricordato che è stata ritirata la delibera circa la definizione dei parametri dell'altezza massima fabbricati e che verrà riportata in commissione per due emendamenti richiesti dall'opposizione e che una vivace discussione è stata riservata anche al trasloco di alcuni uffici comunali all'ex Tribunale, soprattutto perchè le minoranze chiedevano maggiori informazioni sulle modalità e sulle motivazioni di questo trasferimento, considerato troppo prioritario rispetto altri possibili progetti, è stato il primo anno della Giunta Fratus a tenere banco in apertura di seduta.

L'opposizione ce l'ha messa tutta a rendere amaro l'anniversario alla maggioranza. Il "servo di Fratus" potrebbe anche scrivere che alla fine al sindaco sarebbe stato rimproverato solo di non aver mantenuto fede alla promessa di qualche striscia pedonale. Il cronista, che cerca di limitarsi alla cronaca, aggiunge che Amadei (PD) ha mosso un attacco politico di spessore soprattutto quando ha sollevato la questione del mancato ascolto delle considerazioni da parte dei cittadini (argomento sventolato a ripetizione nella serata) e di uno stile del centrosinistra (con aperture al più ampio consenso democratico) decisamente diverso da quello del centrodestra (portato più a chiusure verso l'esterno). L'anatema finale di Amadei chissà se stanotte toglierà qualche minuto di sonno a Fratus & C.: "Attenzione, il vostro idilio con i legnanesi è finito!".

Questa mattina, chiederemo a Fratus come ha dormito… notte

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Giugno 2018
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