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Progetto Alzheimer: “Una rete che sostiene”

Conclusi i due anni di collaborazione con Fondazione Cariplo, il progetto legnanese non si ferma...

«Stiamo costruendo una rete di risposte che sostiene chi cade. Cadere nella vita è inevitabile ma cadere su una rete significa salvarsi». Così Paola Pessina, membro della commissione centrale di beneficienza di Fondazione Cariplo, ha descritto l'azione promossa dall'ente per intercettare le situazioni di bisogno non ancora in carico ai servizi e potenziare ed organizzare le risposte ai bisogni dei malati e dei loro familiari. E proprio in quest'ottica si è mosso il progetto geriatrico per l'Alzheimer nel Legnanese.

Grazie al finanziamento Cariplo di 50mila euro ed al contributo dell'Ufficio Piano di Zona pari a  20mila euro, nel biennio 2013-2015 il progetto ha potuto implementare i servizi offerti. Accanto al consolidato Alzheimer Cafè (incontri settimanali di pazienti e familiari con specialisti che propongono attività ludico-motorie e di arte e musico terapia), Fondazione Sant'Erasmo e associazione "A per non dimenticare" hanno avviato l'attività di stimolazione cognitiva rivolta ai pazienti con Alzheimer in fase lieve o moderata. Questo progetto, con cuore a Legnano nella sede della RSA San Francesco, si è esteso e ha visto partecipare, oltre a Fondazione Sant'Erasmo e associazione "A per non dimenticare", ASL, le aziende ospedaliere di Legnano e Gabagnate, alcuni Enti Territoriali, il mondo del volontariato ed i medici di base.

Dal primo gruppo di Alzheimer Cafè formato da 7-8 persone nel 2009, attualmente a Legnano si contano quattro gruppi annui composti da una decina di persone l'uno. Proprio da ottobre 2015, poi, il gruppo di Villa Cortese è riuscito ad essere indipendente da quello di Legnano, portanto i gruppi totali a 5. L'attività di stimolazione cognitiva, invece, è articolata su due gruppi per un massimo di 5 persone l'uno. «Da queste attività si ottengono ottimi risultati – ha affermato Laura Colombo, presidentessa dell'associazione "A per non dimenticare" –. Pur essendo impossibile bloccare il decorso della malattia, riusciamo ad aiutare i pazienti ad avere una vita quasi normale e a supportare i familiari».

In aggiunta alle attività che coinvolgono direttamante i pazienti, sono stati organizzati incontri di sensibilizzazione sul territorio, la realizzazione di sportelli di prossimità a Legnano, San Vittore, Villa Cortese e Nerviano, gruppi di auto mutuo aiuto tra i familiari e organizzazione di corsi di formazione per volontari, familiari ed operatori.

Terminata l'esperienza con Fondazione Cariplo, il progetto continuerà. A subentrare sarà Fondazione Ticino Olona che coprirà il 50% delle spese, il resto verrà reperito attraverso donazioni. Nulla, invece, a carico dell'utenza.

Redazione
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Pubblicato il 09 Novembre 2015
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