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CITTA’ METROPOLITANA O “FRAZIONE” DI BUSTO?

Si accende il confronto di idee tra i nostri lettori - Qualcuno rinnega le "briciole" dell'impero meneghino e preferisce essere la periferia del Varesotto...

Lettori interessati alla Città Metropolitana. Dopo la discussione avvenuta in consiglio comunale soprattutto per la mozione di indirizzo promossa dal consigliere comunale Stefano Quaglia (PD) a nome dell'intera maggioranza, in redazione telefonate ed emai.

Si parla di Città Metropolitana, ma di cosa stiamo parlando? Una prima richiesta.

La mozione di Quaglia? Inutile e senza senso anche perchè chi giovedì sera, come Busto Arsizio, doveva decidere qualcosa non ha deciso niente e noi, che non dovevamo prendere alcuna posizione, abbiamo approvato un documento che non produrrà alcun effetto. Una seconda considerazione telefonica.

L'ing. Carlo Tajana, in un lungo messaggio, definitosi allineato con il pensiero di Quaglia esprime tuttavia qualche perplessità sulle possibilità di un  "riordino delle Provincie e dalla istituzione della citta' Metropolitana dal quale possa scaturire una realta' istituzionale che consideri l'unita' dell'Altomilanese…"  ossia "… la fusione anche a livello ammistrativa e istituzionale, mai fatta ma oggi piu' facimente realizzabile , fra Legnano Busto Gallarate e gli altri comuni vicini " perchè, si chiede Tajana, "come e' possibile pensare di realizzare una nuova forma istituzionale , nel momento in cui si programma di tagliare tutto e si accorpano anche le vecchie provincie?"

"Nuova forma istituzionale o no – prosegue Tajana – quello che , comunque e' , secondo me , da salvaguardare, e' il fatto di restare uniti alle altre realta' vicine.  E allora non puo' essere condiviso il  consigliere Fratus quando dice che " ….la legge prevede  gia' l'inserimento di Legnano nella citta ' Metropolitana….e  che il problema non e' nostro ma degli altri comuni" !  Ma i Legnanesi avranno pure il diritto almeno di discutere di questo problema e di dire la loro ed eventuslmente chiedere di andare con Busto, Castellanza e Gallarate nella nuova provincia ( Varese con Como o quello che sara' ) ?".

 Ritengo quindi che un simile problema di scelta strategica non possa limitarsi ad essere esaurito con uno scambio di opinioni all'interno di un dibattito, pur importsnte sulle linee programmatiche della nuova amministrazione e con la votazione di una mozione – è sempre il pensiero di Tajana – ma che necessiti di una seduta interamente dedicata a questo problema e di un successivo Consiglio Comunale aperto, in cui tutte le realta' legnanesi possano esprimersi, non trascurando l'ipotesi di ricorrere anche ad un referendum fra tutti i cittadini.  Una cosa e' certa: se si incomincia a valutare una proposta del Sindaco di Busto come un trappolone , inutile illudersi. non andremo lontano.  O comunque, se mi e' consentita una battuta scherzosa , meglio finire "frazione di Busto (con maglia sempre e comunque lilla) che a raccogliere, come da sempre,  le briciole che cadono dal tavolo dell'impero meneghino".

Chi invece manifesta chiaramente la speranza di una rinnovata unione con Milano è Paolo Campiglio, già presdiente del Consiglio comunale di Legnano e al quale dobbiamo la nuova mappa della Lombardia, pubblicata in pagina e ripresa da corriere.it.

"La nuova mappa regionale – scrive Campiglio – coincide con la proposta ufficiale dell'ufficio di presidenza del CAL -consiglio delle autonomie locali- che sarà votata dall'assemblea dello stesso CAL martedì 2 ottobre (si prevedono le barricate dei sindaci e dei presidenti delle province soppresse). Quindi diciamo che l'incontro del 5 ottobre a Legnano si svolgerà a cose fatte. Poi toccherà alla Regione presentare la proposta definitiva a Roma, che può anche respingerla, o meglio potrebbe non concedere le due deroghe a Sondrio e Mantova che qui vengono chieste. Anche per questo motivo il CAL non se l'è sentita di chiedere una terza deroga per Varese. Concordo sul fatto che è assurdo che Monza non faccia parte dell'area metropolitana, ma era assurda anche la creazione della provincia, visto che non si è mai visto un capoluogo di provincia che confina direttamente con un'altra provincia (a cento metri c'è Sesto San Giovanni che non ci pensa proprio a lasciare Milano per andare sotto Monza)".

"Non capisco – ecco qui la sua stoccata a favore di un rinnovato connubio con Milano – perché alcuni sostengono che sia meglio abbandonare il ricco bilancio e l'enorme patrimonio pubblico della provincia di Milano per accontentarsi delle briciole che potrà eventualmente dare Lecco, mah. Lo sapete quanti comuni avrà la nuova provincia di Va-Co-Mb-Lc? E secondo voi si ricorderanno di Legnano? Molto meglio restare a Milano!".

E torniamo alla inziiale richiesta di definizione di Città Metropolitana. Come ha spiegato il consigliere leghista Gianbattista Fratus, il suo territorio coinciderà con la provincia di Milano e il suo capoluogo sarà appunto Milano. Il sindaco della Città Metropolitana, In sede di prima applicazione, sarà di diritto il sindaco del comune capoluogo; successivamente lo Statuto della Città metropolitana potrà stabilire come eleggere il sindaco metropolitano. Accanto al sindaco esisterà un consiglio di 16 componenti, eletti tra i sindaci dei Comuni compresi nel territorio della Città Metropolitana da un collegio formato da questi ultimi e dai consiglieri dei medesimi comuni.

Legnano, quindi, appartiene di diritto alla Città Metropolitana di Milano. Comuni, come Busto Arsizio, potranno aderirvi ma solo dopo una delibera del proprio Consiglio comunale e una apposita legge provinciale e regionale. Da qui la spiegazione perchè, secondo la minoranza legnanese, la mozione di indirizzo presentata l'altra sera sarebbe priva di ogni effetto.

Redazione
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Pubblicato il 01 Ottobre 2012
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