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Auschwitz-Roma: continua la pedalata per la Pace

Sono arrivati a Mauthausen i ciclisti legnanesi diretti a Roma, per celebrare il viaggio della Speranza...

(m.tajè) – Sono arrivati a Mauthausen i ciclisti legnanesi impegnati nella Pedalata per la Pace, partita giovedì scorso da Auschwitz e con arrivo a Roma mercoledì 7 settembre per la udienza generale di papa Francesco, cui verrà donata la maglia ufficiale della iniziativa promossa dalla US Legnanese. 

Un percorso di ritorno più lungo di 2000 km che in tanti avrebbero voluto percorrere per sfuggire dalla prigionia, dalle torture, dalla morte. Giorno dopo giorno questa distanza viene colmata dal presidente della U.S. Legnanese, Roberto Damiani – ispirato dalle parole di nonno Carlo, deportato mentre lavorava al Cotonificio Cantoni -, da Giorgio Bittanti “The Machine”, dal più anziano della compagnia Sergio Venturini e da Giovanni Restelli. 

Dopo una visita spirituale al campo di concentramento*, giovedì mattina (25 agosto) i quattro hanno varcato il confine in direzione Kromeriz, cittadina a sud della Repubblica Ceca. La prima tappa ha toccato i 207 km. Venerdì 26 agosto, seconda tappa, terzo stato con un avversario in più: il vento che ha soffiato contrario per 174 km fino a Maria Dreieichen, in Austria. 

Terza tappa, direzione Mauthausen. Altri 179 km e il mal di gambe inizia a farsi sentire per arrivare all’atroce campo austriaco. Oggi, domenica 28 agosto, i quattro arriveranno a Simbach am Inn, alla volta di Dachau, terzo triste campo che sarà raggiunto domani dalla Auschwitz-Roma.

In giornata, abbiamo sentito telefonicamente Roberto Damiani, presidente della "Sportiva": «Dalla partenza da Auschwitz abbiamo percorso 560 km in 22 ore circa di bicicletta – il suo commento – e siamo arrivati oggi a Mauthausen. Quasi un giorno di bici condiviso soprattutto con Giorgio, ma anche con Giovanni e Sergio, con sensazioni legate all'amicizia ed alla voglia di mettere in risalto quanto non va ricordato un solo giorno all'anno partendo da quanto ha fatto il grande Gino per salvare vite umane.  Anche oggi un buon mal di gambe e di  "soprasella" ci ha accompagnato lungo le ciclabili del Danubio ma soprattutto lo strappo finale aumentando la fatica mi ha dato vermente la sensazione di rabbia per quello che è successo in questi luoghi. Il marrone degli edifici di Auschwitz è mutato nel grigio delle pietre di Mauthausen ma il senso di sofferenza vissuto da quasi due milioni persone imprigionate e per la maggior parte uccise in questi due campi di sterminio è stato sempre lo stesso e sempre enorme». 

«Nelle prossime due tappe arriveremo a Dachau- conclude Damiani-. Non mi aspetto di trovare niente di meglio ma ancora una volta penso che sia vermente importante ricordare i veri valori della pace e della tolleranza fra i popoli e lo sport deve essere portatore di questi valori». 


concentramento* – Nel testo orirginale, era stato definito "polacco". Termine ora eliminato a seguito di una richiesta di rettifica inviata dall'Ambasciata della Repubblica di Polonia (leggi qui)

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Agosto 2016
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