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Ghiani: “Più Sicurezza, più risorse e più comunità”

Facciamo che un nuovo vento soffi e porti via le vecchie paure, l'appello della candidata sindaco...

Riceviamo e pubblichiamo:

So bene, anche per la professione che svolgo, quali siano le ansie e le paure di molti dei nostri concittadini rispetto al tema “sicurezza”.
Molte delle nostre case sono state violate da topi d’appartamento, molti cittadini hanno subito dei raggiri e truffe, in tanti sono stati borseggiati o scippati.
Il bisogno di sentirsi sicuri nella propria casa e tra le strade della nostra città non è solo un sentimento condivisibile ma deve essere un riferimento prioritario per una amministrazione comunale.
Cosa si può fare realisticamente?
Per prima cosa voglio dire che io sono assolutamente favorevole al “Controllo di vicinato”. Ritengo infatti che sia molto utile che le persone coinvolte siano portate a prendersi cura reciprocamente del luogo in cui vivono. Questo, io penso, è il presupposto per ricreare uno spirito di comunità. Il primo vero importante presidio della città diventano così i cittadini che si uniscono tra loro e si coordinano autonomamente ma restano collegati alle istituzioni.
Per queste ragioni la mia famiglia ha aderito e fa parte del programma di controllo di vicinato del quartiere in cui abito.
Molto bene quindi. Ma non basta.
Il controllo di vicinato funziona ancora meglio laddove ci siano iniziative che consentano ai cittadini di un quartiere di conoscersi meglio. Questo è quello su cui ci impegneremo. Fare in modo che la città, le frazioni e i suoi quartieri siano vive da un punto di vista delle iniziative ludiche e sociali, che consentano ai cittadini di conoscersi meglio e quindi sviluppare un più forte senso di fiducia reciproca e di appartenenza.
Ovviamente anche questo non basta.
Occorre che le regole siano fatte rispettare e che si sappia che su questo non si transige.
Occorre far sentire la presenza della polizia locale anche attraverso accordi con altri Comuni limitrofi.
Di mio ho già detto che si dovrà intervenire sulla caserma dei carabinieri, perché non è sufficiente dire che la si è ingrandita perché da uno sgabuzzino si è ricavata una cameretta. Occorrerà ingrandire seriamente la caserma e metterci mano concretamente.
Infine sempre in funzione di prevenzione si dovrà fare il massimo per dare copertura della città a telecamere che consentano un monitoraggio intelligente.
In questi anni a Parabiago è cresciuta la paura, anche amplificata da discorsi allarmistici del centro destra, cui però non sono seguite soluzioni adeguate.
Lavoriamo insieme per fare quanto è possibile per avere più sicurezza.
Facciamo che un nuovo vento soffi e porti via le vecchie paure.

Alessandra Ghiani

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Maggio 2015
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