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MIlano anni ’50 e “Il mistero della giovane infermiera”

Torna, con una nuova storia del commissariato di Porta Venezia...

Il mistero della giovane infermiera
di Dario Crapanzano
ed. Mondadori
€ 16,00


Torna, con una nuova storia del commissariato di Porta Venezia, Dario Crapanzano, maestro indiscusso del noir lombardo, e insuperato cantore della Milano che fu. La sua maestria nel ricostruire le atmosfere degli anni Cinquanta e la capacità di ordire una trama gialla perfettamente congegnata trovano nuovamente conferma in questo romanzo destinato, come i precedenti del ciclo di Arrigoni, a imprimersi da subito nel cuore dei lettori.

In via Benedetto Marcello, zona Porta Venezia, a Milano, viene scoperto – all'interno di un cantiere – il cadavere di una giovane donna, uccisa con diverse martellate che le hanno sfondato il cranio. Il martello utilizzato era a disposizione di tutti gli operai del cantiere, perciò le impronte rilevate sono del tutto inutili.
Il caso è assegnato al commissario Mario Arrigoni e ai suoi uomini, che partono a indagare dalla vita della vittima, Gemma Salvadori, una ragazza di ventidue anni, aiuto infermiera in una clinica privata. Definire la personalità della bella Gemma non è semplice,però, perché le informazioni che gli investigatori raccolgono sono contraddittorie: era una giovane ambiziosa e civetta come sostiene la portinaia? O una brava ragazza come raccontano la madre e l’amica del cuore, una splendida italo-irlandese già finalista a Miss Italia? O una via di mezzo, come racconta il personale della clinica Santa Sabrina? A complicare la vita degli investigatori, l’autopsia rivela che Gemma era incinta, e da qui parte anche la caccia all’amante: sotto la lente d’ingrandimento di Arrigoni finiscono lo stagionato dongiovanni primario della clinica, l’azzimato anestesista, il tassista fidanzato ufficiale, persino il marito della sorella. I sospetti arrivano sino alla scuola di tango di due coniugi argentini, che la vittima frequentava come allieva.
Ma non si riesce a cavare un ragno dal buco, i moventi sono deboli e aleatori, di prove nemmeno l’ombra… Finché l’attenzione non si concentra su un particolare che era sfuggito a tutti.
O meglio, quasi a tutti. Stavolta c’è un occhio femminile che veglia sul commissario Arrigoni e sulla sua squadra. A quel punto, l’inchiesta può imboccare la via che porterà alla più inattesa e insospettabile delle soluzioni.

Piacevole.

amanda colombo

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Settembre 2016
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