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Una serata di bilanci per la Casa della Carità

Questa sera si svolgerà un incontro pubblico con il relatore Don Marco Casale - responsabile Caritas zona Varese.

Il percorso dei festeggiamenti del 50° di parrocchia S. Teresa “abbandona” la seconda metà del XX secolo e giunge al nuovo millennio celebrando il valore e l’impegno nella carità della comunità dedicata a S. Teresina di Lisieux.

Infatti, dopo il fine settimana di 15 giorni fa dedicato agli anni ’80 e ’90 in cui ci si dedicò a opere e attività che facilitavano l’aggregazione sia per pregare (costruzione della Cappellina Oltresaronnese) sia per un sano svago e divertimento (nascita del Bar e Campeggio parrocchiali) , il prossimo week end sottolinea come con il 2000 la comunità retta dai carmelitani rinnovò con forza il suo impegno per la testimonianza di solidarietà verso i poveri, gli ultimi, gli emarginati.

Infatti è del 2003 la costruzione della “Casa della Carità” che non è solo l’edificio in cui hanno trovato sede tutte le attività “assistenziali e sociali” promossi dalla parrocchia ma anche in cui tali “servizi”, con radici lontane (si pensi che la San Vincenzo locale è la più antica di tutta Legnano, nata ben prima della parrocchia stessa), sono stati ripensati e rilanciati.

Il “caso” più evidente è la Mensa dei Poveri, fino a dieci anni fa ospitata in un piccolo locale a fianco della Chiesa-Santuario con pochi posti e aperto solo per la cena, gestita direttamente dal Convento dei Padri Carmelitani e ora diventato un punto di riferimento per decine (spesso un centinaio) di ospiti in una struttura appositamente ideata con una cucina “industriale”, un self service, altri servizi e gestita da una onlus parrocchiale appositamente creata con 70-80 volontari che turnano per garantire ogni giorno (festivi compresi, 366 giorni l'anno – ci sono anche quelli bisestili e si mangia anche il 29 di febbraio!) un pasto caldo, un po' di accoglienza e attenzione, la possibilità di rivolgersi al Centro d'Ascolto parrocchiale per essere ascoltati, orientati, aiutati non solo a risolvere un bisogno primario come quello di nutrirsi ma anche quello di tornare ad essere autonomi, a re-inserirsi personalmente e socialmente dopo un periodo di difficoltà (quanti, in questi anni di crisi!!!) anche grazie al collegamento con le altre attività caritative parrocchiali tra cui l'Armadio della Provvidenza della S. Vincenzo per affrontare le altre necessità individuali o familiari (vestirsi, curare la salute, pagare i costi dell'abitazione, cercare un lavoro) in un progetto personale di promozione umana e integrazione sociale.

Proprio per far meglio conoscere questa realtà, fortemente voluta e sostenuta da P. Gabriele, parroco fino a fine 2014, il programma della festa prevede 3 momenti:

Sabato 22 novembre un “Open Evening”: la Casa della Carità di Via Santa Teresa dalle ore 17 alle 19,30 sarà aperta a tutti, occasione per visitare "da dentro" la Mensa dei Poveri, la San Vincenzo/Caritas, il Centro di Ascolto, l´Ambulamondo”. I volontari accompagneranno i visitatori nella visita ai locali, alle strutture ma anche poter fornire ogni notizia o informazione. A seguire, nel salone dell'adiacente Nuovo Centro Comunitario è prevista una Cena in Amicizia per ringraziare tutti i Volontari ma è gradita anche la presenza di tutti coloro che fossero interessati a conoscere contributo  10 euro. Per motivi organizzativi si chiede di iscriversi presso la Segreteria Parrocchiale o in Mensa 

Domenica 23 novembre in Chiesa parrocchiale la Santa Messa delle ore 10 con il “mandato caritativo” a tutte le persone e volontari che si impegnano nei servizi caritativi della comunità

Lunedì 24 alle ore 21 nel salone della Casa per Tutti di via Canova Serata Pubblica “Carità, parrocchia e territorio: quali rapporti e quali prospettive nella chiesa di Papa Francesco" relatore Don Marco Casale – responsabile Caritas zona Varese. Un momento che si ripete ogni anno in cui “rendicontare” l'attività della onlus parrocchiale a parrocchiani e territorio e riflettere su aspetti particolari di questa fondamentale dimensione della vita ecclesiale che non può essere considerata “delegata” a pochi volontari, resta un impegno di ogni cristiano.

Con il “triduo” del 6, 7 e 8 dicembre la festa giungerà al suo culmine. 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Novembre 2014
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