L'assemblea dei soci Accam ha deciso: i forni dell'inceneritore di Borsano si spegneranno entro il 2017. Solo due i Comuni contrari (Parabiago e Pogliano Milanese) e uno astenuto: Legnano. Questo il risultato dell'assemblea che si è svolta oggi, 6 novembre, in sala consiliare a Busto Arsizio. 

Queste le motivazioni dell'astensione del Comune di Legnnao: «Il Comune di Legnano non è contrario all’ipotesi di anticipare lo spegnimento dell’impianto di termovalorizzazione alla data del 31 dicembre 2017.Ciò nonostante – ha spiegato il sindaco Alberto Centinaio – abbiamo il dovere di sottolineare che le scelte fondamentali della società necessitano di giustificazioni sotto il profilo giuridico, amministrativo, tecnico, economico e patrimoniale. Da questo punto di vista riteniamo che la proposta che viene oggi sottoposta all’assemblea sia carente e insufficiente.

Sin dalla decisione di aderire alla proposta “no-revamping” assunta dal nostro Consiglio Comunale con ordine del giorno n. 26 del 23 febbraio 2015, avevamo sostenuto la necessità di supportare le strategie aziendali con un adeguato Piano industriale. Abbiamo altresì sottolineato l’esigenza che tale Piano tenesse in debito conto l’opportunità offerta dal progetto di impianto FORSU in corso di autorizzazione da parte della Città metropolitana nel territorio di Legnano.

Con lettera del 1 ottobre 2015 ho personalmente ribadito queste richieste. E con successiva nota del giorno 2 novembre 2015 i nostri uffici hanno richiesto l’invio di dati economico-patrimoniali che supportassero le varie opzioni, fra cui anche quella di chiusura al 31 dicembre 2017 che oggi viene proposta all’assemblea. Purtroppo nessuna di queste istanze è stata, ad oggi, esaudita.Vorremmo precisare che tali richieste non nascono dall’esigenza di differenziarsi bensì dalla necessità di tutelare l’azienda, il suo patrimonio e le sue strategie di sviluppo. Ricordiamo altresì che tutta la giurisprudenza in materia di società partecipate vincola qualsiasi operazione straordinaria  ad una preventiva analisi dei costi/benefici che motivi le ragioni delle operazioni di riequilibrio. L’elaborazione del businnes plan costituisce dunque un pre-requisito ineludibile, obbligatorio ed indispensabile alla scelta di chiusura anticipata degli impianti In mancanza di questo documento noi riteniamo pertanto di doverci astenere, rinviando le scelte definitive sul futuro dell’azienda al giorno in cui il businnes plan e il piano industriale saranno finalmente prodotti, condivisi e approvati». 

Oltre alla richiesta del businnes plan, c'è tutta la questione del conferimento dei rifiuti con i relativi costi. Il Comune di Legnano ha chiesto un contratto ponte di 6 mesi, anzichè firmare come gli altri soci un contratto di conferimento fino al 2017: «La scelta di astenersi non comporterà una sospensione dei conferimenti. Al contrario informiamo l’assemblea che daremo mandato ai nostri uffici per la definizione di un contratto-ponte sino al 30 giugno 2016, un tempo che riteniamo idoneo e sufficiente perché ACCAM predisponga le informazioni adeguate a giustificare la prosecuzione dell’affidamento e le metta a disposizione del nostro Comune e di tutti i soci. L’eventuale proroga del contratto-ponte sino alla scadenza del 31 dicembre 2017 sarà pertanto possibile solo a condizione di disporre dei dati richiesti e della loro condivisione sotto il profilo economico-finanziario e patrimoniale».