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La “giungla digitale” spiegata ai genitori

Incontrosui pericoli della rete ieri, martedì 12, a Cerro - Negli ultimi 3 anni oltre 100 tentati suicidi per cyberbullismo in provincia di Milano...

Negli ultimi tre anni in provincia di Milano sono state più di 100 le vittime di cyberbullismo che hanno tentato il suicidio. A questo numero vanno aggiunti gli innumerevoli ragazzi che ogni giorno incappano in vessazioni tramite chat da parte di compagni di scuola, truffe online o giochi illegali. Il fenomeno non può essere ignorato e il Comune di Cerro Maggiore, in collaborazione con  MiFra Formazione e IC Strobino, dopo un percorso dedicato ai ragazzi, ha proposto una serata per informare i genitori riguardo i pericoli del web. In "cattedra" il dirigente scolastico dell' I.C. Strobino Anna Mennilli, il presidente della commissione regionale antimafia Gian Antonio Girelli, l'assessore ai servizi alla persona Piera Landoni e l'agente scelto di Polizia Locale e docente del percorso di legalità digitale Mimmo Paolini.

"Il progetto dedicato al cyberbullismo è partito a ottobre ma deriva da un progetto che nasce da lontano – ha spiegato l'assessore Landoni -. E' da qualche anno che Cerro Maggiore promuove un percorso dedicato alla legalità, ai diritti e ai doveri nelle scuole. Siamo un Comune all'avanguardia su questo lavoro, che è frutto del tavolo di co-progettazione in cui mettiamo insieme l'istituzione, la scuola, la parrocchia, le forze dell'ordine, le società sportive e le famiglie per far venire fuori i problemi del paese e raccogliere alcune proposte per migliorare il nostro comune. E' importante mettere insieme tutte le energie non solo per lavorare su se stessi ma per lavorare per un contesto più onesto, per non voltare la faccia di fronte a situazioni drammatiche".

E proprio questo era lo scopo del percorso di formazione avviato con 5 classi della seconda media, giunto a conclusione con l'incontro di ieri, martedì 12. Il docente del percorso di legalità digitale Mimmo Paolini ha aiutato gli studenti, e i loro genitori, a conoscere i pericoli della "giungla digitale": i contratti che si stipulano con le varie app e con i siti come facebook, i furti di identità, il deep web, il sexting, la pedoporngrafia, il cyberbullismo, lo stalking, i problemi legati alla privacy e l'happy slapping. "Dietro una tastiera si hanno meno remore, non si vede il male che si sta facendo perchè internet funziona da filtro – ha spiegato l'agente Paolini, ricordando come, comunque, la rete non sia da condannare in toto -. O riemergiamo collettivamente come famiglie, scuole, istituzioni ecc o verremo annientati individualmente uno dopo l'altro".

Redazione
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Pubblicato il 13 Aprile 2016
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