Le indennità di carica dei politici sotto la lente d'ingrandimento delle minoranze consiliari di Nerviano.

«Dopo aver fatto il “bel gesto” di rinunciare ai telefonini istituzionali ecco l’attesa mazzata alle illusioni dei cittadini nervianesi, che pensavano ad una giunta composta da persone mosse innanzitutto dalla passione… sogno subito infranto». Questo il commento di Daniela Colombo, consigliere di minoranza per Tutti per Nerviano, alla notizia delle indennità che la Giunta Nervianese ha deciso di concedersi.

«Complimenti in particolare a Cozzi Massimo, che verrà ribattezzato “Signor Coerenza” virtù che si è spesso auto-attribuito in campagna elettorale spargendo lezioni di moralità – prosegue Colombo – e che alla prima occasione mostra il suo vero volto di opportunista e abile venditore di promesse elettorali».

«Il costo della politica nervianese vedrà un impennarsi della spesa grazie agli emolumenti della nuova Giunta e del nuovo presidente del Consiglio, figura quest’ultima che raddoppierà l’indennità, portando il totale da 83.017 Euro all’anno percepiti dall’Amministrazione precedente ai 117.717 Euro dell’attuale, un aumento di oltre 34.000 Euro annui pari al 42% di aumento: un’enormità! – chiosa Arianna Codari di Gente per Nerviano – .Certo, ci diranno che tutto è secondo norme di legge, ma stiamo parlando del massimo consentito: scelta lecita appunto solo se consideriamo la normativa vigente, ma scelta assolutamente discutibile e ingiustificabile se ragioniamo mettendo il buon senso, la coscienza e la correttezza in primo piano».

«In campagna elettorale, per strappare gli applausi del pubblico durante un confronto pubblico Massimo Cozzi ha affermato che avrebbe percepito il “minimo dello stipendio”, ma il clima estivo deve avergli suggerito il contrario, stabilendo da subito il record tutt’altro che invidiabile dell’Amministrazione più costosa della storia del Comune di Nerviano – aggiunge Sergio Parini, consigliere comunale di minoranza per le liste civiche -. Scelta particolarmente inopportuna ed infelice in un momento in cui vi è difficoltà a coprire spese indispensabili per il funzionamento dei servizi comunali. Alla luce di questi esagerati aumenti dei compensi agli amministratori – conclude Parini – il gesto simbolico della rinuncia al telefonino da parte degli assessori strombazzata recentemente dal neo sindaco, suona come una inaccettabile presa in giro per i cittadini, che a fronte del risparmio di poche centinaia di Euro, si trovano con una maggiore spesa di 34.000 Euro annui che verranno sottratti a interventi utili alla comunità».