Chiesa di San Vittore martire, a Villa Cortese, affollata per l'ultimo saluto a Corrado Poli, il ciclista di 51 anni figlio di Candido, 92enne partigiano e deportato nei lager nazisti, travolto e ucciso da un automobilista trovato poi ubriaco al test alcolico sabato scorso a Santa Margherita Ligure.

Alla cerimonia, hanno presenziato, tra gli altri, l'assessore legnanese Gian Piero Colombo, il sindaco di Canegrate Roberto Colombo, una folta rappresentanza dell'Anpi legnanese con in testa il presidente Luigi Botta, numerosi esponenti del mondo sindacale e del volontariato. In mezzo alla folla, anche l'ex sindaco di Legnano, Mauro Potestio.

In prima fila, durante il rito funebre celebrato dal parroco don Maurizio Toia, la moglie e la figlia di Corrado, la mamma e il fratello maggiore. Le condizioni fisiche di Candido Poli hanno consigliato, invece, perchè rimanesse lontano dalla cerimonia.

Proprio la nutrita presenza in chiesa ha sollecitato il primo pensiero a don Maurizio durante l'omelia: "Questa vostra presenza – ha affermato il sacerdote – è il segnale tangibile dell'affetto, dell'amicizia, della solidarietà sinceri per dare coraggio ai familiari di Corrado. Una morte prematura, inaspettata raduna sempre molta gente e il rischio è creare trambusto, perdersi in chiacchiere inutili, eccedere nel disfattismo".

"Gesù – ha proseguito il parroco – ci insegna come entrare nella stanza del dolore, con rispetto, discrezione, partecipazione e, soprattutto, con fede. E allora cosa possiamo fare noi in questo momento? Intrecciamo le mani nella preghiera e affidiamo Corrado nelle mani forti di Gesù".