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“IO IMPRENDITORE SENZA CITTADINANZA”

Francesco Wu, italo-cinese proprietario del Borgo Antico di Legnano, in Italia da quando aveva 8 anni, oggi ne ha 32 e non è ancora cittadino italiano...

(v.a.) – In Italia da 24 anni, una laurea al Politecnico di Milano e un ristorante di proprietà che gestisce insieme ad altri colleghi alle sue dipendenze. Eppure Francesco Wu, italo-cinese residente a Legnano (nella foto, a destra, con i giornalisti di Telelombardia), non è cittadino italiano. Per assurdo, quando il ristoratore è entrato nel mondo del lavoro, credenziale fondamentale per ottenere la cittadinanza, non ha potuto, comunque, inoltrare la domanda agli enti preposti. Questo perché Wu, per avviare il suo ristorante a Legnano, ha dovuto fare un investimento e solo oggi è in possesso dei requisiti di reddito per chiedere la cittadinanza: "Un paradosso", commenta l'imprenditore che ha di recente fondato Unic  (Unione Imprenditori Italia Cina), neonata associazione che conta già 300 soci tra Milano e provincia. 

Ed è proprio a lui che abbiamo domandato cosa ne pensa sul dibattuto disegno di legge proposto dal neo Ministro all'Integrazione Cecile Kyenge che potrebbe introdurre lo Ius Soli (cittadinanza a chi nasce in suolo italiano) anche in Italia, un tema molto caldo che sta facendo discutere la politica e non solo: "Non posso che essere favorevole – risponde Francesco Wu – in Italia ci sono migliaia di persone che sono in attesa di cittadinanza, un riconoscimento culturale, non solo un pezzo di carta che da diritto al voto".

Tuttavia, il ristoratore, non è assolutista nelle sue idee e comprende anche chi crede sia giusto possedere dei requisiti minimi, come il raggiungimento di un percorso di studi o la possibilità di mantenersi con un reddito, prima di accedere alla cittadinanza: "Purché non si debbano attendere, come succede in Italia, dieci o vent'anni solo per presentare la domanda – spiega -. Il mio sembra un caso paradossale ma sono tanti gli stranieri che si trovano nella mia stessa situazione. Dall'inoltro della domanda dovrò attendere ancora quattro anni prima di diventare cittadino Italiano, un'assurdità. Ancora oggi io non posso votare e devo mostrare il passaporto cinese per entrare in Inghilterra e nei Paesi extracomunitari, solo per fare alcuni esempi".

Per Francesco Wu è quindi importante mettere mano alla normativa italiana: "Se non si riesce ad approvare la legge sullo Ius Soli – conclude l'italo-cinese – che almeno si velocizzi il procedimento per ottenere quella che non è, ripeto, solo un freddo riconoscimento, ma un segno di inclusione e di integrazione per evitare uno strappo culturale tra italiani e stranieri"

valeria arini

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Maggio 2013
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