«La scelta di ricandidarmi è stata sofferta. Non lo nascondo. Dopo l'11 aprile (2017, data della caduta della giunta Rossetti, ndr) l'idea era quella di dire basta. Ma con il tempo, dopo quella situazione incresciosa, abbiamo riflettuto insieme. Io non ho nulla da nascondere, non ho nulla di cui aver paura, non ho rubato, ho lasciato un bilancio in ordine tant'è che il commissario lo ha approvato subito e i lavori che si sono visti in questi mesi erano quelli che avevamo predisposto noi nel piano delle opere. Non sono una persona che si deve vergognare». E' con queste parole che l'ex sindaco Teresina Rossetti spiega il suo ritorno in campo per le elezioni amministrative di domenica 10 giugno.

A un anno dal commissariamento del Comune, che come legge  Rossetti è stato dovuto a problemi «personali e politici», la squadra che sostiene l'ex prima cittadina, civica e senza appoggio di partiti, è fatta di «persone nuove con tanta voglia di fare. Più che al "ho già fatto" abbiamo voluto guardare al "cosa farò"». Tra i volti noti c'è anche Marco Lavazza, ex assessore della giunta Rossetti, che ha deciso di continuare a dare il sostegno al suo sindaco. Appoggio esterno anche dagli ex assessori Croci e Corti. «Abbiamo progetti importanti ma lo spirito comune – fa sapere Rossetti – è ripartire dalle cose semplici e piccole, soprattutto dal contatto con le persone».

Spiegata anche la scelta del simbolo: una farfalla colorata. «La farfalla è simbolo di rinascita – afferma Teresina Rossetti -.Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo».