Si chiude la serie di interviste ai candidati sindaco di Canegrate. Dopo Diego Conti (Cambiamo Canegrate) e Roberto Colombo (Canegrate Insieme), ci ha fatto visita al Salotto di Legnano anche Arianna Padula (Forza Italia), la candidata prima cittadina più giovane, nonchè unica donna in corsa per la chiamata alle urne di domenica 11.

La candidata ha ripercorso le motivazioni che l'hanno spinta ad accettare la sfida di candidarsi alla guida di Canegrate: la voglia di rendersi utile, risolvere i problemi concreti e una passione per la politica che è "di casa" (il padre, infatti, è Cesare Padula, coordinatore canegratese di FI). In studio insieme a Arianna Padula anche Luca Caravita, esponente di Forza Italia, che ha spiegato le motivazioni della rottura con Cambiamo Canegrate. «Noi eravamo convinti, e lo siamo ancora adesso – ha spiegato Caravita -, che una lista che si dichiara di centro destra debba avere una guida fortemente di centro destra per ragioni di principio e anche perchè in corso d'opera, aldilà del programma presentato, possono sorgere infiniti elementi, infinite difficoltà, che richiedono una coesione che per come è impostata adesso Cambiamo Canegrate non ci può essere».

Tra gli argomenti trattati nell'intervista la questione depuratore alle Cascinette, la sicurezza, il rilancio del commercio e della piazza e la raccolta differenziata. Tema caldo quello dell'accoglienza dei richiedenti asilo. Forza Italia, se dovesse vincere, si è già detta pronta a revocare la firma al protocollo di intesa con il prefetto. «Questo patto di accoglienza è un po' uno scaricabarile sul Comune – ha sostenuto la candidata sindaco di Forza Italia -. Su dei Comuni che per altro non ne hanno le forze. Canegrate non è un Comune ricco, è un Comune che ha dei problemi, che ha una serie di difficoltà da dover affrontare, non ci si può imbarcare in quella che io penso essere una vicenda più grossa di noi. Tanto più che questo patto di accoglienza è particolarmente balordo perchè promette cose che non pensiamo possano essere mantenute».