L'elenco Ateco per indicare le aziende essenziali è interpretabile. Questo il parere dei sindacalisti Fiom, FIm e Uilm della Lombardia. Contemporaneamente, il decreto assegna alle imprese una inaccettabile discrezionalità per continuare le loro attività con una semplice dichiarazione alle Prefetture. A fronte di queste ragioni le tre sigle sindacali oggi, lunedì 23 marzo, hanno dichiarato uno sciopero regionale per mercoledì 25 marzo. 

[pubblicita]«L’elenco delle aziende essenziali deve ricomprendere solo quelle attività strettamente necessarie e indispensabili – spiegano i sindacalisti –per il funzionamento del Paese e non deve lasciare margini di interpretazione e discrezionalità: le aziende che svolgono attività non essenziali devono chiudere sino alla fine dell'emergenza». L'elenco disposto dal decreto del governo con il quale si dovevano definire i settori indispensabili che possono continuare le attività per i sindacalisti è stato allargato eccessivamente «ricomprendendovi settori di dubbia importanza ed essenzialità». 

Per i sindacati, le scelte prese dal Governo, ancora una volta, tengono solo conto del profitto e non della salute di tutti i lavoratori: «Noi non ci stiamo – commentano i sindacati della Fiom, Fim e Uilm della Lombardia -. Dichiariamo, a sostengono, fin da ora, ogni possibile azione di mobilitazione e contrasto per impedire che l'esercizio di questa scelta costringa lavoratrici e lavoratori di attività non strettamente indispensabili a dover continuare a recarsi al lavoro. Per questo, nelle aziende appartenenti ai settori che non rispondono alle caratteristiche di attività essenziali e, in ogni caso, in tutti quei luoghi di lavoro dove non ricorrano le condizioni di sicurezza definite nel Protocollo condiviso del 14 marzo, a partire dal 23 marzo, si agirà con lo sciopero già dichiarato dalla categoria a livello nazionale il 20 marzo scorso». Nelle prossime ore i sindacati comunicheranno le modalità di sciopero.