Pensotti-Sices: lavoratori licenziati davanti al Comune
La fabbrica ha definitivamente chiuso - RSU: "Attenzione per i 25 lavoratori che non hanno più lavoro". TOSI DI PRESEZZI, ANNUNCIATI 47 LICENZIAMENTI

La Pensotti-Sices di via XX Settembre oggi, giovedì 31 ottobre ha definitivamente chiuso i battenti. Per gli ultimi 37 lavoratori rimasti in cassa integrazione, quello appena trascorso è stato l'ultimo giorno sotto la storica fabbrica che da 120 anni produce caldaie a Legnano. E da domani gli ex dipendenti della Pensotti inizieranno a percepire la NASPI (indennità mensile di disoccupazione).
[pubblicita] Per segnalare alla comunità questo critico momento Franco Lizzi della RSU Pensotti, con due colleghi, ha deciso di presentarsi con uno striscione all'entrata di Palazzo Malinverni a Legnano per incontrare il commissario straordinario Cristiana Cirelli.
La crisi dell'azienda ha iniziato a preoccupare sindacati e lavoratori nel febbraio del 2018, quando in forza c'erano 150 dipendenti. Dopo pochi mesi l'azienda presentò un concordato liquidatorio: da lì il tracollo è stato rapido. Ben 113 lavoratori nel frattempo sono riusciti a trovare un nuovo impiego e i rimanenti 37 sono rimasti in cassa integrazione. Di questi 37 alcuni raggiungeranno la pensione dopo la NASPI altri sono riusciti a trovare un nuovo impiego mentre 25 resteranno a casa senza stipendio.
«Siamo stati abbandonati a noi stessi – afferma con amarezza Lizzi -. Siamo consapevoli che ormai non c'era più niente da fare per l'azienda, ma abbiamo bisogno di aiuto. Oggi è arrivata a tutti la lettera di licenziamento… lo sapevamo. Solo che la situazione è grave, non possiamo rimanere in silenzio: su 37 lavoratori 25 sono a casa senza un lavoro. Sembrano numeri piccoli, ma sommati a quelli riguardanti la crisi degli altri settori sono importanti. Quale sarà il loro futuro?».
L'intenzione è quella di incontrare il Commissario del Comune di Legnano e lunedì 4 novembre il sindacalista saprà se questo sarà possibile: «Voglio solo spiegare la situazione e capire se è possibile fare qualcosa. Dateci ascolto».
Proprio mercoledì 30 ottobre in Regione Lombardia Tosi di Presezzi ha annunciato 47 esuberi.
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