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Migranti e lavoro: una rete per il “recupero” delle vittime

Questo l'obiettivo dopo l' incontro sul tema tenutosi tra  CGIL Ticino Olona, l’associazione LULE Onlus, la Polizia Locale di Legnano e UNHCR 

Sfruttati, sottopagati e ricattati moralmente, sono gli "schiavi" del 2000: i migranti. Da una parte  donne costrette a prostituirsi, dall'altra "prigionieri" impiegati nella manodopera. Il Legnanese non è immune: questa piaga è diffusa in tutta la zona ell'Ovest Milanese. Ad essere colpito è il settore tessile, quello della concia e l'edilizia, il mondo agricolo, la ristorazione e anche la logistica.

Per affrontare il problema è stato organizzato un incontro tra la CGIL Ticino Olona, l’associazione LULE Onlus, la Polizia Locale di Legnano e UNHCR (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati). L'obiettivo comune è costruire una rete per il “recupero” delle vittime delle tratte e dello sfruttamento: un vero e proprio Osservatorio nell’ovest Milano per fronteggiare la criticità.

 «Da mesi si sta affrontando il tema dell'immigrazione con troppe semplificazioni – spiega Jorge Torre, segretario della Cgil Ticino Olona, ma come dimostrato anche dai dati l’immigrazione non può più essere considerata un’emergenza, ma deve essere gestita con interventi strutturali, evitando semplificazioni che alimentano razzismo e paure insensate. La “non gestione strutturale dei fenomeni migratori” e la crisi economica e sociale favoriscono ampie possibilità per chi vuole trarre profitto illegalmente sfruttando manodopera ancora più debole e ricattabile. Anche nell’Ovest di Milano sono state individuate diverse attività economiche con vittime di sfruttamento lavorativo, di caporalato e di tratta».

Con Torre, all'incontro tenutosi nei giorni scorsi ha partecipato Marzia Gotti referente associazione Lule Onlus, Roberto Curati vice comandante della Polizia Locale di Legnano e Chiara Cirillo componente della commissione territoriale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati

Gotti ha spiegato: «Abbiamo una grande esperienza nel campo dello sfruttamento sessuale e adesso per la prima volta ci affaciamo nel campo lavorativo. Intendiamo far emergere questa realtà: persone sfruttate nel campo della manodopera. È un altro volto della tratta. Con noi a contrastare il fenomeno le forze della Polizia Locale, la Cgil e UNHCR che metteranno in campo le loro compotenze. Il compito dell'operatore Lule sarà quello di "identificare" la vittima e offrirle programmi d'integrazione. Stiamo parlando di persone invisibili, sono gli schiavi del duemila». 

La rete sarà costituita da diverse realtà operanti sul territorio così da poter individuare e aiutare le vittime: «utilizzeremo tutti gli attuali strumenti di tutela attivabili, sia in Italia che nei paesi di origine – spiega Torre -. Per affrontare il fenomeno dell’immigrazione dopo anni di crisi, la CGIL conferma la richiesta per l’attivazione di politiche economiche, per la Legalità, abitative e per lo sviluppo del territorio, accompagnate da un vero processo di integrazione ed inclusione sociale e culturale»

Per affrontare i fenomeni di tratta e sfruttamento diventa necessaria la costituzione di un Osservatorio sul fenomeno nell’ovest Milano: «Creare sinergie tra le Organizzazioni Sindacali – commenta Torre –, gli operatori anti tratta, la commissione territoriale UNHCR, ma anche con le istituzioni, gli organi ispettivi e le diverse forze dell’ordine operanti nel territorio».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Luglio 2018
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