Ospedale e Rsa uniti per combattere le infezioni
A spiegare i risultati del progetto il dg Lombardo con i primari Viganò e Clerici...
Una rete per curare i pazienti complessi e abbattere il muro tra Ospedale e Rsa. Questo il tema del convegno “Prevenzione e cura delle infezioni correlate all'assistenza” tenutosi oggi, lunedì 6 marzo, a villa Sant'Uberto a Legnano.
Ad aprire l'incontro il direttore generale dell'Asst Ovest Milano Massimo Lombardo che con Giuseppe De Filippis, direttore sanitario dellAsst, ha presentato i dati riguardanti il lavoro svolto in tre anni da microbiologi e infettivologi con la collaborazione di 6 RSA del territorio.
«In questa sede porteremo i risultati di un lavoro che dura da più di tre anni tra l'ospedale di Legnano e le Rsa – spiega il dg Lombardo -. Il progetto ha dato particolare attenzione ai nuovi germi multi resistenti. L'intenzione è trasformare l'esperienza scientifica e formativa in un modello di rete sul territorio da divulgare».
A spiegare le problematiche cliniche e terapeutiche affrontate nei pazienti cronici colpiti da infezioni è stato il primario Paolo Viganò direttore dell'Unità Operativa di Malattie Infettive dell'Ospedale di Legnano. «È una rete – spiega il prof. Viganò – con la quale si cercano di affrontare al meglio i casi di infezione negli ospiti della Rsa. Un problema evidente ed importante che va gestito attraverso la sinergia di tutti i coinvolti».
A seguire Maria Grazia Marnati sanitario esperto dell'Asst locale ha spiegato l'esperienza di un progetto integrato tra Ospedale e territorio. Infine a sottolineare l'importanza del ruolo rappresentato dal laboratorio di Microbiologia nelle Infezioni multi resistenti, il dottor Pierangelo Clerici direttore U.O. Microbiologia A.S.S.T Ovest Milanese e Presidente AMCLI (Associazione Microbiologi Clinici Italiani).
Intervenuti anche i rappresentanti delle strutture residenziali coinvolte nel progetto: Giuseppe Borroni (Don Cuni), Maurizio Macchi (Cottolengo), Francesco Manganelli (Villa Arcadia) e Stefano Mantovani (Don Cuni).
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