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Farina (Lega), appello per sostenere la Danza

La consigliera leghista in apertura di consiglio comunale ha lanciato un accorato appello perchè "i sogni dei nostri giovani siano il futuro del nostro paese"...

Tra le comunicazioni che, ieri sera, giovedì 26, hanno aperto la seduta del consiglio comunale, un accorato appello a sostenere il mondo della danza è stato lanciato dalla consigliera Federica Farina (Lega Nord). Di seguito il testo della dichiarazione 


In Italia  stiamo assistendo alla morte progressiva e silenziosa della danza, nella totale indifferenza delle istituzioni; sono stati chiusi in breve tempo quasi tutti i corpi di ballo collegati alle fondazioni lirico sinfoniche , erano  tredici ora sono solo quattro. Ultimo ad essere stato chiuso è stato il corpo di ballo di Verona.

La legge  n 800 del 1967  all'art 2 prevede il sovvenzionamento statale a  tutela  della  nostra tradizione culturale a livello di Musica , opera e balletto ma nonostante ciò nulla è stato fatto  negli ultimi anni a salvaguardia di questa eccellenza artistica: la danza .

In Italia 1.400.000 giovani studiano danza e se consideriamo che lo sport più diffuso e popolare del nostro paese , il calcio conta soltanto" 1.000.00 di giovani praticanti  risulta evidente la necessita' di una attenzione superiore, rispetto a quanto e' stato fatto fino ad ora. La danza dunque non e' una disciplina così di nicchia come si vorrebbe far credere.

Non dimentichiamo che l'Italia è' la patria della balletto e della danza classica. E' un'arte nata nel nostro paese ed esportata in Francia al tempo di Caterina dei Medici  e in Russia la scuola del balletto del Bolshoi fu fondata da Filippo Beccari nel 1773 e di lì diffusa in tutto il mondo.

Il maestro L. Cannito  di fronte allo smantellamento di questa arte, che si sta verificando nel silenzio assenso  dell'attuale Governo, ha avviato una   petizione che ha raccolto in pochi mesi circa 16.000 firme e si è' fatto portavoce di questa battaglia  anche in una lettera aperta al Presidente  della Repubblica. 

Nonostante tale mobilitazione da parte della  società civile , la legge discussa  in questi giorni al senato d.l 2287 del 20 settembre 2017  dal titolo "disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al governo per il riordino della materia" ,  non indica  nessun impegno  concreto in questa direzione . È stato presentato dalle forze di centro destra un emendamento Il n. 4652 che prevedeva l'inserimento in modo esplicito di un impegno per la riorganizzazione dei corpi di ballo delle fondazioni lirico sinfoniche. Purtroppo,nonostante la dichiarata disponibilità al dialogo da parte di tutte le forze politiche, tale emendamento non e' passato alla commissione cultura scienze ed istruzione  . 

Così dopo mesi di battaglie e la mobilitazione di 16.000 persone nonché di artisti da tutto il mondo  , la nuova legge non fa alcun riferimento  specifico ai corpi di ballo delle fondazioni lirico sinfoniche  ed alla loro funzione storica per la tutela e conservazione della grande tradizione del balletto classico e per la valorizzazione del  repertorio moderno e contemporaneo . Nella nuova legge vi e' solo un breve e generico accenno al fatto che in futuro bisognerebbe trovare i modi per incentivare la danza .

Abbiamo  perso un'altra occasione di svolta e di cambiamento  e adesso  che tale emendamento sara' presentato di nuovo alla Camera ciò che noi amministratori possiamo fare e' dare un segnale forte e sincero di attenzione verso questa nobile arte che rappresenta la nostra tradizione culturale e i sogni di tantissimi ragazzi . Una politica propositiva a livello locale  può essere il motore e la spinta necessaria affinché questo Governo , che sicuramente non ama la danza ma forse nemmeno la cultura  in genere, si svegli dal torpore emergenziale in cui e' sprofondato e trovi la lungimiranza necessaria ad una inversione di tendenza . 

Oggi ci facciamo promotori di una lotta che non ha colore politico o valore ideologico ma e' semplicemente una lotta per i nostri giovani e per la valorizzazione del nostro patrimonio e della nostra identità' culturale .

Ce lo chiedono i giovani e ce lo chiede la nostra cultura , e' proprio da questo Consiglio  e dalle  sedi amministrative locali che la voce di questi ragazzi può trovare la forza necessaria per diventare un coro . Ad ogni ente lirico e sinfonico dovrebbe corrispondere un corpo di ballo . 

In Germania i Corpi di ballo sono 50 e in Francia i Teatri dell'Opera e le compagnie di residenza sono 95 . Chiudere i Corpi di Ballo dei grandi teatri dell'Opera  significa togliere la motivazione ai ragazzi che crescono con uno scopo, una disciplina e una educazione all'impegno . Certo si dirà che di fronte alle difficolta' economiche la danza è  un costo per il Paese  e  cosi mi piace ricordare le parole del Nostro Sindaco  Fratus quando afferma che la democrazia ha un costo e anche la cultura ha un costo ma essa e' un investimento sociale. Quale paese civile pensa di progredire dismettendo la sua cultura . Il costo sociale  che stiamo pagando per questa politica scellerata  lo dimostrano i fatti di cronaca in cui sempre più spesso sono protagonisti i nostri ragazzi . Quali sono  allora le priorità di questo Paese  culla dell'arte e della storia ?

Ma parlando di numeri quanto realmente costerebbe questo investimento al nostro Governo ? Ipotizzando che per ciascun teatro circa 50 dipendenti fra ballerini, maestri direttori e collaboratori  servirebbero  circa 20 milioni lordi all'anno e che di questi circa il 50 per cento rientrerebbe nelle casse dello stato in termini di tasse e contributi si tratta di un investimento pari a 10 milioni annui. Pare impossibile che non si trovi questa cifra per 500 artisti che con la loro attività farebbero rinascere un 'arte e tutto il suo indotto fatto di 15.000 scuole di danza , laboratori  di sartoria, scenografia , maestri coreografi, pianisti . Oggi le Fondazioni che hanno chiuso i corpi di ballo , acquistano gli spettacoli di balletto estero , utilizzando i soldi dei contribuenti italiani per finanziare i corpi di ballo russi ,francesi, inglesi , tedeschi, americani ..

Investire nella cultura significa investire nei sogni dei nostri ragazzi e il nostro presidente della Repubblica ne e' consapevole quando si augura  "i sogni dei nostri giovani siano il futuro del nostro paese".  

Sia questo Consiglio e questa Amministrazione  sede di ascolto e di promozione culturale, abbia la lungimiranza e l'umiltà di accogliere i  sogni di coloro che saranno il nostro futuro  e si faccia portavoce di questa esigenza in ogni sede opportuna affinché possa la comunità locale essere la vera protagonista di questo cambiamento. 

Federica Farina – Lega Nord

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Ottobre 2017
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