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Palio di Legnano

Siena, l’attesa straordinaria

Sabato 20 ottobre si corre il Palio straordinario - La vigilia in un servizio della collega senese Eleonora Mainò, delusa per un drappellone che non ha nulla di... straordinario

Sabato 20 ottobre si corre A Siena il Palio Straordinario. Ieri, la presentazione del drappellone. In questo servizio, ospitiamo di nuovo con sommo piacere le considerazione dell'amica e collega senese Eleonora Mainò (Il Verrocchio e Radio Siena TV). Alle sensazioni di una vigilia elettrizzante, la delusione per un cencio che non ha nulla straordinario. Credito fotografico Luca Lippi 


Per capire bene il Palio Straordinario si deve fare un passo indietro, fino al 31 agosto giorno in cui la notizia fu resa pubblica. È necessario farlo per capire quello che in questi giorni sta vivendo Siena. E'necessario farlo mettendo al centro la vox populi, perché a poche ore dalla tratta le polemiche, le insinuazioni vanno rimandate al giorno dopo Palio, quello in cui si fanno davvero i conti, si tirano le righe e inizia senza più nessun dubbio l'inverno. 

Bisogna tornare con la mente e le sensazioni a quel martedì di settembre in cui i 17 popoli si sono riuniti contemporaneamente per votare Si o No all'effettuazione del Palio Straordinario. Qualcosa di altri tempi,  una città intera in seduta plenaria che decide del suo immediato futuro, che vota la guerra o la pace, perché di questo si tratta, quando si parla di Palio, si parla di guerra.

Quella sera, in quelle ore concitate i senesi hanno scelto la guerra e niente nemmeno il transito convulso dei messaggi istantanei ha rovinato la magia di quel momento, segno che il Palio ha la forza comunque di riuscire in certe cose a non farsi rovinare. Un Palio voluto e votato dai giovani, si dice, al di là dell'aspetto romantico che metterà la città tra qualche ora davanti a una serie di novità, cambiamenti che per forza dovranno e potranno essere valutato solo dopo il 20 ottobre, tempo permettendo. Per adesso il cammino di avvicinamento al Palio, seppur straordinario, è quello ordinario: l'iter consueto delle iscrizioni dei cavalli alle previsite, il Ceppo straordinariamente bello in ottobre, la lista degli ammessi, il montaggio dei palchi, la stesura del tufo. Tutto accentuato nelle sensazioni perché questo è il  Palio straordinario, un sussulto, un colpo inaspettato del cuore, tutto sembra nuovo, tutto sembra la prima volta, in una città spesso offesa negli ultimi anni, a volte svergognata, a volte maltrattata il Palio Straordinario ci rende di nuovo bambini tutti, puliti, puri Il tufo è un miracolo più di sempre, il suono dei tamburi è più atteso di sempre.

Siena reagisce così, e lo leggi nei volti della gente, siamo tutti davanti a una nuova stagione della vita, a quel sogno da bambini del Palio di inverno. Questo ha qualcosa in più perché vista la rapidità dei tempi sta esattamente nel mezzo tra il Palio Straordinario e quello a sorpresa. Li vedi, ci vedi noi senesi eccitati, curiosi, vivi come non mai.

Tra le sensazioni e le emozioni c'è però l'aspetto tecnico. Difficile pensare che i tempi saranno tutti rispettati. Più abbordabile forse ipotizzare un lotto. Le ultime voci sono concentrate tutte ovviamente su Porto Alabe, ma chissà se questo potrà essere un lotto in cui inserirlo in testa o al centro della classifica di qualità o in cui sarà lasciato fuori. Le prove di addestramento di martedì mattina e la tratta forse ci faranno capire quanti e quali saranno i  cavalli effettivamente pronti. Qualche soggetto interessante c'è, soprattutto tra i non esperti. Poi c'è una serie di cavalli con cui poterlo fare il Palio, ma a scorrere i nomi sembra chiaro come questo sarà un Palio in cui la forza maggiore sarà quella dei fantini e dei monti che si porteranno dentro i canapi.

Ma prima dei cavalli sul tufo come da tradizione c'e'la presentazione del drappellone assegnato per questo straordinario a Gian Marco Montesano.

Qui inizia a scricchiolare qualcosa, perché il cencio appare da subito poco ragionato, poca idea dietro, realizzazione semplice, con un'aria un po' retrò quasi come una cartolina dal fronte o il manifesto di un film anni 20.

Ma la poca sostanza in poche ore appare per quello che è realmente, una copia presa da un'archivio fotografico. Certo il drappellone straordinario tolti gli stemmi istituzionali non ha vincoli, certo il pittore ha avuto poco tempo per pensarlo e dipingerlo ma ci aspettavamo un minimo di ricerca in più da un artista di questo calibro, che, a vedere il cencio, sembra non essere stato affatto iniziato neppure in minima parte all'atmosfera senese. Che non ci sia stato il tempo? Che non ne abbia avuto cura? Sta di fatto che un Palio sussurrato, poi acclamato così a furor di popolo  avrebbe meritato una rappresentazione diversa, un rispetto maggiore per una delle poche opere d'arte al mondo che ancora ha una committenza pubblica e subisce il giudizio popolare. Al di là dell'importanza dell'artista, del tema della guerra, e di un'altra serie di considerazioni che fanno emergere un approccio spicciolo ad un'opera da dedicare ad una ricorrenza così importante per la nostra storia, di questa prima giornata di Palio rimane addosso un cencio senz'anima, che niente ha di straordinario.

Eleonora Mainò

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Ottobre 2018
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