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Da Ebolowa altri riscontri positivi per l’ex “Associazione Graziella Moroni”

28 Novembre 2019

Egregio direttore, in due delle foto allegate si possono vedere  una bandiera della “Flora” e una targa della “Associazione Graziella Moroni” in piena foresta equatoriale.

Sono segni di una attenzione e presenza pluridecennale, continua e costante di Legnano, segnatamente della “Associazione Graziella Moroni”, ormai ex, verso Ebolowa, la città del Camerun gemellata con la nostra città.

E’ stata, se vogliamo, prevalentemente, una presenza a bassa intensità, ma ha lasciato ugualmente significativi segni di amicizia, sostegno e concrete iniziative perché potessero avere le risorse economiche e le conoscenze per “camminare con le proprie gambe”.

Nel luglio scorso (foto in copertina) Legnanonews aveva dato risalto all’incontro, presso la baita degli Alpini, il giorno 5, dove abbiamo comunicato i risultati di un progetto, finanziato da noi nel marzo del 2018,  e realizzato da un gruppo di 30 abitanti (Gic) del villaggio di Akak Yevol, alle porte di Ebolowa.

Si trattava di una piantagione di banane di 3,5 ettari.  Nell’ottobre dello stesso anno, con il sostegno economico della “Associazione”, il Gic ampliava di altri 1,5 ettari la prima piantagione.

Proprio in questi giorni ci è arrivato un resoconto sul raccolto del secondo lotto.

Il raccolto è stato buono, superiore alle 10 tonnellate. E’ stato venduto rapidamente senza problemi, a parte il prezzo, a imprenditori del Gabon e Guinea equatoriale, confinanti con il Camerun.

Ma non solo banane, hanno potuto vendere anche i getti (polloni) delle piante, inoltre negli spazi tra una pianta e l’altra hanno seminato mais, arachidi e piantato alberi da frutto come la papaya. Il raccolto da questa attività secondaria non è stato venduto, ma è stato diviso tra i componenti del Gic per il consumo famigliare. Una parte del ricavato circa il 7% è stata offerta ad un orfanotrofio di Ebolowa. Il restante è stato suddiviso tra i soci del GIC.

Alcuni di questi hanno avviato un’attività artigianale o commerciale:  sartoria, parrucchiere, preparazione di frittelle.

Sono risultati importanti non solo dal punto di vista economico ma anche sociale.

L’aver a che fare con un’impresa che supera i confini e le dimensioni di un’agricoltura di sussistenza come può essere il podere famigliare, il dover lavorare in gruppo o dover trattare  quantità di merce  ben superiori a quelle che si possono esporre su una bancarelle al mercato, affina e mette in rilievo le capacità delle persone, ne chiarisce e qualifica il ruolo e la responsabilità, impone il miglioramento delle conoscenze, favorisce l’evoluzione verso l’artigianato e il commercio. Non ultimo crea l’ambiente per l’emancipazione delle donne, che infatti, nel Gic hanno un ruolo da comprimarie.

Ora l’ ”Associazione” ha chiuso i battenti, ma rimane vivo lo spirito e l’esperienza maturata, la convinzione che anche con poco, intervenendo in loco, si può fare molto per rendere il futuro meno incerto e allontanarli da avventure dall’esito troppo spesso deludente.

Alberto Bonesi – presidente della ex "Associazione Graziella Moroni"

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